18 aprile 2007

LA SAUNA

La sauna ha ormai raggiunto una grande diffusione ed è un trattamento che dovrebbe donare benessere all'organismo; il "bagno di calore" fa eliminare, attraverso il sudore, le tossine ed i rifiuti della pelle, aumentando la traspirazione. Spesso si utilizza per dimagrire, ma in realtà la sauna non fa perdere peso, ma solo liquidi e deve essere utilizzata con attenzione perché non sempre fa bene.

STORIA

Questo procedimento termico è tra i più antichi e conosciuti del mondo.
Pare, infatti, che già negli antichi insediamenti aztechi, le donne partorissero in una sorta di capanna "sudatoria", così da poter beneficiare del calore lenitivo e rilassante per alleggerire le doglie.
Ma, accanto alle proprietà terapeutiche, per molti popoli, tra cui gli indiani sioux, il bagno di sudore rappresentava anche una funzione di purificazione.
Dopo la caduta dell'impero romano, gli arabi ripresero la tradizione dei bagni riscaldati delle terme romane con dei bagni, chiamati "hammam" (arabo: "scaldare"), più piccoli e con una procedura di balneazione più semplice. Nelle terme romane, dopo l'attività fisica, si entrava nel tepidarium, poi nel calidarium ed infine nel laconicum, la stanza finale più calda, riscaldata con aria secca ad altissima temperatura, infine dopo la pulizia del corpo e i massaggi, si faceva una nuotata nella piscina del frigidarium, seguita dalla frequentazione di biblioteche o spettacoli.
Nella tradizione araba, il ciclo si è ridotto: l'hammam è formato essenzialmente da tre sale in cui ci si lava, una sala è molto calda (harara), una tiepida e l'ultima fresca; si inizia di solito dalla sala più calda. Alla fine del ciclo si possono fare dei massaggi.
Le tradizioni della sauna si sono conservate e perfezionate soprattutto in Finlandia dove veniva praticata già nel 1100, in un buco scavato nel terreno e poi coperto.

PRIMA DI FARE LA SAUNA

In molti contesti attuali la sauna e altri trattamenti simili vengono proposti come momento di benessere e piacere. Magari annessi a piscine, palestre, nei cosiddetti fitness o beauty club, dove spesso manca l'adeguata assistenza di personale specializzato che sorvegli affinché il trattamento sia privo di rischi. La sauna non è solo un momento di piacere e rilassamento, ma può essere anche un momento di terapia per conseguire risultati clinici, come accade ad esempio nei centri termali, e richiede quindi delle indicazioni mediche specifiche. è pertanto necessario, per prima cosa, accertarsi di essere in buona salute effettuando una visita (con lo Specialista in Medicina dello Sport o con il Cardiologo), eseguendo anche un elettrocardiogramma per controllare la funzionalità del proprio apparato cardio-circolatorio e misurando i propri valori di pressione arteriosa. Il medico, dopo la visita, potrà indicare i tempi, le modalità di utilizzazione e l'elenco delle eventuali controindicazioni della sauna stessa; va infatti ricordato che la brusca perdita di ingenti quantità di liquidi e di sali minerali (come può avvenire in seguito a sudorazione profusa) può non essere tollerata da tutti e rischia di provocare uno shock ipovolemico* (diminuzione del volume del sangue circolante). Specialmente chi ha problemi cardiaci e/o di pressione arteriosa dovrebbe sottoporsi a questa pratica solo dopo un'attenta valutazione del medico.

(*IPOVOLEMIA = diminuzione volumetrica del sangue che si verifica per esempio, durante gli stati di shock.)

SAUNA FINLANDESE

Molti sono i metodi di esecuzione: la classica "sauna finlandese" viene effettuata in ambienti appositamente predisposti, nei quali la temperatura viene portata a circa 60° C per mezzo di stufe idonee.
L'interno e le panchine dove coricarsi devono essere in legno grezzo, di pioppo o abete.
La stufa è un'altra componente indispensabile: può essere scaldata a carbone, legna, carbonella o elettricità. Sul forno, le pietre vulcaniche servono per incamerare calore e distribuirlo nell'ambiente.
Dopo un primo "bagno" di aria secca (la cui durata può essere di 10-15 minuti), si continua con un "bagno di vapore surriscaldato", ottenuto gettando acqua sulle pietre roventi (della durata di 10-15 minuti). In questo modo, saturando l'ambiente di umidità, si favorisce un'abbondante sudorazione visto che l'acqua, evaporando immediatamente, fa sì che la temperatura nella cabina cresca di alcuni gradi.
Altri oggetti importanti sono, quindi, un secchio e un mestolo per l'acqua (sempre di legno), il termometro da parete e un orologio.
Per consentire una miglior vasodilatazione dei vasi sanguigni superficiali ci si può percuotere con rami di betulla. Questa tecnica viene usata soprattutto durante il getto di vapore. I finlandesi raccolgono i rami di betulla nei mesi di giugno e luglio, quando sono ricchi di foglie. I rami vengono seccati e, prima dell'uso, vengono bagnati per farli riprendere. In alternativa si può usare una salvietta bagnata e strizzata.
L'ideale, per i finlandesi, è praticare la sauna in una cabina di legno o pietra, situata il più possibile vicino ad una fonte di acqua naturale fredda (come un fiume, un lago o il mare), in cui immergersi subito dopo. Quando, d'inverno, le acque sono congelate, ci rotola nella neve o ci si tuffa nell'acqua gelida attraverso un buco nel ghiaccio. Al medesimo fine (cioè sciacquare via il sudore e chiudere i pori della pelle), in città, nei centri per il benessere, si usa la doccia fredda.

LA SAUNA IN ITALIA

La temperatura di una classica sauna finlandese varia da 80 a cento gradi, con circa il 20 per cento di umidità, ma molti preferiscono una temperatura più bassa, 60 gradi, ed una percentuale di umidità più alta, tra il 30 ed il 40%.
Solitamente, perché una sauna sia efficace servono un paio di passaggi.
E' opportuno che il primo passaggio non superi i dieci minuti, anzi, le prime volte è meglio evitare il vapore perché l'aria, diventata improvvisamente calda e umida, potrebbe infastidire: in questo caso basta non versare acqua sulle pietre della stufa.
Per evitare giramenti di testa, prima di uscire ci si deve alzare dalla panchina molto lentamente.
Una volta usciti dalla sauna, si fa una doccia con acqua fredda (il getto deve essere dolce) che riporti a livelli normali la temperatura corporea.
Viene, poi, il momento del riposo: avvolti in un accappatoio o con l'aiuto di coperte, ci si stende sul lettino. Questo tempo, non più di quindici minuti, può essere impiegato anche per schiacciare un sonnellino.
Si torna, infine, nella sauna per il secondo passaggio - circa altri dieci minuti - stando attenti a ripetere i medesimi accorgimenti.
A seconda di quanto si è abituati a farlo e più si è in buona forma fisica, si può anche aumentare il numero di passaggi incrementando di volta in volta i minuti tra una doccia e l'altra. Anche per un fisico perfetto e abituato comunque il massimo è mezzora.
Al termine la pelle sarà più morbida ed elastica: un buon latte vegetale (una crema idratante a base di erbe) potrà concludere il trattamento.

EFFETTI

L'alta temperatura ha come effetto più evidente la sudorazione, meccanismo naturale che ha la funzione di regolare la temperatura corporea, mantenendola il più possibile vicina ai 37° C. Attraverso il sudore si eliminano acqua e, aumentando l'attività delle ghiandole sebacee, sostanze tossiche. L'aumento della temperatura corporea ha effetti benefici sulla muscolatura, che si rilassa e diminuisce la sua tensione.

Durante la sauna metabolismo* e battito cardiaco aumentano, si ha vasodilatazione ed il sangue diventa meno "viscoso": queste reazioni facilitano la circolazione del sangue nell'organismo.

Il calore può anche dare benefici a chi soffre di patologie respiratorie (bronchiti, sinusiti e riniti croniche); può favorire un recupero muscolare più veloce (con facilitato rilassamento e smaltimento di acido lattico), un effetto sedativo sulle terminazioni nervose e una ripresa migliore della circolazione periferica.

(*METABOLISMO = insieme dei processi biochimici che si svolgono nelle cellule e negli organi con la funzione di consentirne il mantenimento, l'accrescimento e la moltiplicazione.)

VADEMECUM PER LA SAUNA:

- consultare il proprio medico, in quanto la sauna può avere controindicazioni (malattie cardiache, problemi respiratori, ipertensione, vene varicose, fisico debilitato, età molto avanzata);

- chiedere consiglio sulla durata più corretta da adottare, in considerazione di eventuali situazioni o condizioni fisiche particolari;

- bere molta acqua, prima e dopo la seduta, infatti, con la sauna si ha una grandissima perdita di liquidi e non di grassi, in un'ora si può espellere più di un litro di sudore, con forti rischi di disidratazione;

- nelle ore che precedono la sauna, evitare nel modo più assoluto l'assunzione di alcolici;

- non fare la sauna subito dopo mangiato, ma anche a stomaco completamente vuoto, la frutta può essere un alimento pre sauna ideale;

- se durante la sauna si avvertisse una qualsiasi sensazione di malessere, interrompere immediatamente la seduta;

- tenere in considerazioni alcune regole di igiene come, 1° precedere la sauna con una doccia, 2° coprire i capelli, 3° utilizzare un asciugamano personale per sedersi sulle panche;

- nel dopo sauna è consigliato nutrire la pelle con una buona crema idratante, altrettanto utili possono essere linfodrenaggi o massaggi rilassanti.

DOMANDE FREQUENTI:

è CONTROINDICATA SE SI è AFFETTI DA PATOLOGIE MUSCOLARI E ARTICOLARI?

In caso di patologie localizzate (traumi muscolari e/o osteoarticolari) può essere indicata in virtù del suo effetto decontratturante sulla muscolatura e per l'aumento del metabolismo, che accelera lo smaltimento dei cataboliti tossici che si formano nelle strutture interessate dal trauma; importante poi l'effetto "blocco" a livello dei recettori del dolore.

SI DEVE ENTRARE BAGNATI?

è buona regola fare una doccia a temperatura ambiente per "aprire" i pori e rilassarsi; entrare poi bagnati per qualche minuto nella sauna, uscire nuovamente per fare un'altra doccia più fredda, quindi rientrare nella sauna stessa.

QUANTO DEVE DURARE?

Si consiglia di non superare i 15 minuti e comunque di adattarsi con gradualità, iniziando con tempi più brevi, per evitare disturbi della pressione arteriosa.

SI PUò RISCHIARE IL COLPO DI CALORE?

è possibile, ma si può evitare riconoscendone i sintomi: aumento del battito cardiaco e della temperatura interna, malessere generale, mal di stomaco e sensazione di stordimento sono segni importanti di rischio e si deve interrompere la sauna.

SI PUò USCIRE DALLA SAUNA RAPIDAMENTE?

No. La pressione bassa può far provare una sensazione di capogiro: è sempre meglio uscire con calma e rimanere poi sdraiati per qualche minuto per dare modo alla pressione di tornare alla normalità.

SI PUò MANGIARE PRIMA DELLA SAUNA?

Non bisogna entrare in sauna a stomaco vuoto, ma ci si deve accontentare di uno spuntino leggero: yogurt e frutta vanno bene.

COSA è CONSIGLIABILE DOPO?

Si consiglia una doccia fredda per riportare la temperatura ad un livello normale e per avere un effetto rassodante sulla pelle. è bene, come già detto, concedersi poi qualche minuto di relax, per godere dell'effetto rilassante che il vapore esercita sul corpo.

FA DIMAGRIRE?

è uno dei miti da sfatare: la sauna non ha un effetto dimagrante. Il peso che si perde durante la seduta è legato alla perdita di liquidi con il sudore; liquidi che vengono reintegrati bevendo all'uscita della sauna stessa.
L'abbondante sudorazione provocata dalla sauna, elimina circa un litro d'acqua e pulisce a fondo la pelle, rimuovendo impurità e sostanze tossiche. È evidente, però, che la perdita di liquidi va reintegrata al termine bevendo tisane e succhi di frutta.
La sauna, dunque, non "fa" dimagrire, ma certamente contribuisce a migliorare ricambio e metabolismo.

BERE DURANTE LA SAUNA

è fondamentale reintegrare i liquidi ed i sali minerali persi con il sudore. Meglio comunque evitare le bevande zuccherate, stimolanti e, soprattutto, alcoliche sia prima che durante e dopo la sauna. Tra le bibite indicate ci sono acqua non gasata, tisane di lampone, malva, ortica, tiglio, succhi di frutta o di verdura. Il momento più indicato per bere è, comunque, dopo la sauna.

FA DIVENTARE PIù BELLI?

Indirettamente sì: la pelle (per l'eliminazione delle cellule morte) diviene più luminosa ed elastica. La sauna favorisce inoltre il sonno, migliora la circolazione sanguigna e linfatica, mantiene giovani i tessuti. In pratica la sauna equivale ad una profonda pulizia di tutto il corpo e rende la pelle maggiormente resistente agli agenti atmosferici, dal freddo al caldo, dal vento allo smog.

A PROPOSITO DEI MASSAGGI

Il massaggio in Italia, a causa di carenze legislative, viene effettuato da chiunque senza la necessità di un titolo accademico o scolastico riconosciuto. Il rischio è quindi di imbattersi in personaggi privi della minima qualifica, che effettuano massaggi senza conoscerne le non poche controindicazioni. Deve essere quindi il medico a stabilire la necessità di effettuare un massaggio terapeutico e deve essere un tecnico con un curriculum scolastico e professionale adeguato a eseguirlo.

SAUNA E ATTIVITA' SPORTIVA

Gli effetti benefici della sauna intervengono anche su cuore, sulla circolazione, sulla pelle e sulla respirazione e migliorano la resistenza alle infezioni, quali sinusiti, raffreddori ed influenze.
Inoltre permette un recupero più rapido (velocizzando lo smaltimento delle tossine e dell'acido lattico), causa un effetto sedativo sul sistema nervoso e migliora la circolazione periferica.
Tutto l'organismo risente dunque positivamente di questi effetti che lo rendono più energico e attivo. In Germania, ad esempio, si cominciò a considerare la sauna durante le olimpiadi di Berlino del 1936, quando si constatarono i risultati degli atleti finlandesi che avevano chiesto di avere a disposizione dei bagni di calore.

Sony prova a bloccare le copie ma fa danni

Sony, dopo aver perso utenti e quote di mercato con l'affaire rootkit, torna a rendere complicata la vita ai suoi clienti. Lento ma inesorabile, in rete è cominciato un nuovo lamento generale nei confronti dei DVD di nuova produzione della corporation, che semplicemente si rifiutano di girare sui lettori marcati Toshiba, LG, Pioneer, su player della stessa Sony ed altri ancora.

Il problema questa volta è causato dalla protezione anticopia ARccOS, usata in congiunzione con la "storica" - e oramai inefficace - protezione CSS su titoli di primo piano di Sony ed altri, come l'ultimo "Pirati dei Caraibi", "Casino Royale", "L'amore non va in vacanza" e via di questo passo. ARccOS utilizza un certo numero di settori danneggiati, pensati per impedire il normale funzionamento dei software di copia ma che non dovrebbero - almeno in teoria - provocare problemi alla lettura dei dischi sui lettori software o stand-alone.

Teoria che pare si stia rivelando nella pratica un fastidioso fardello per gli utenti, per di più inefficace nella sua azione di contrasto alla copia, illegittima o meno che sia: basta usare uno dei tanti conosciuti software di ripping - AnyDVD, DVDFab Decrypter, o anche il defunto DVD Decrypter - per farsi beffe dei settori danneggiati ed estrarre su hard disk una copia virtualmente perfetta del DVD.

Nel mentre, chi ha avuto la malaugurata idea di acquistare i dischi originali si lamenta: Amazon raccoglie i commenti a caldo dei consumatori arrabbiati per il nuovo problema, e già nascono i primi blog di denuncia, come Sony Strikes Again: Mick B., l'autore del weblog, dice di aver contattato il supporto della multinazionale per ricevere spiegazioni sul malfunzionamento dei nuovi dischi acquistati sul suo lettore Sony DVP-CX995V e altri.

"Siamo a conoscenza del problema" è stata la risposta del personale Sony, indicando espressamente la nuova protezione come l'origine dell'incompatibilità. E dopo aver ribadito che la società non intende modificare o rimuovere tale protezione - "almeno non prima di nuove class action che consumino ancora un po' la faccia a Sony", azzardano su Engadget - il supporto consiglia di rivolgersi al produttore del lettore per ottenere un aggiornamento del firmware che risolva la questione. Ad oggi, Sony stessa pare non abbia disponibile un update adatto per i suoi dispositivi.

Continua, nel mentre, il gioco del gatto col topo nel sempre infuocato settore dei videodischi ad alta definizione HD DVD e Blu-ray: dopo la revoca della device key di WinDVD, viene ora annunciato che i nuovi dischi HD DVD venduti dopo il 23 aprile si rifiuteranno di girare con le vecchie versioni del player software. Gli esperti di crittografia, ad ogni modo, pensano che sia solo questione di tempo- molto poco, in effetti - prima che gli smanettoni riescano a copiare e immettere sul P2P anche i contenuti dei nuovi supporti.

Articolo di Alfonso Maruccia su Punto Informatico

13 aprile 2007

Perchè Linux non può (ancora) sostituire Windows?

Vi copio qui un articolo su ICT business di Roberto Buonanno:

La mia prima installazione di un sistema operativo basato su Linux risale a tanti anni fa e mi vedeva alle prese con un'edizione arcaica di Red Hat. Aveva un setup così "semplificato" che, per far funzionare il mio masterizzatore CD SCSI, ho dovuto inserire manualmente l'indirizzo esadecimale del controller.
User friendly? Non esattamente.
I miei primi anni con Linux sono proseguiti con me che installavo, configuravo alla perfezione il sistema e, quando tutto funzionava, compresi audio e grafica 3D formattavo e tornavo a lavorare su Windows. Fra una sessione e l'altra mi tagliavo la barba ovviamente.

Infatti la vera sfida non era tanto usare Linux, quanto configurare correttamente tutto l'hardware perché funzionasse a dovere. Una volta ascoltati un paio di MP3 e giocato qualche minuto a un gioco 3D la curiosità scemava.
Oggi le cose sono decisamente migliorate ma l'universo Linux ha ancora gli stessi problemi: si crogiola nella propria auto referenzialità, continua ad essere complicato da gestire e nel settore desktop offre una concorrenza minima a Windows.

L'articolo continua...

05 aprile 2007

Occhio agli adesivi dei PC per Vista

La campagna promozionale con cui Microsoft ha accompagnato il lancio di Windows Vista potrebbe essere ritenuta ingannevole. Questo è il rischio che corre il big di Redmond, qualora il Tribunale distrettuale occidentale dello Stato di Washington decidesse di darla vinta a Dianne Kelley, imbufalita acquirente di Vista che cerca la class action, un'azione giudiziaria alla quale possano accodarsi gli altri consumatori. La sua tesi? Aver consentito a chi vende PC di piazzare sui case adesivi che ne parlano come di PC "Vista-ready" quando, invece, non lo sarebbero.

La signora Kelley, come riporta il Seattle Post-Intelligencer, ha denunciato la softwarehouse per pratiche illecite correlate al suo programma di certificazione per Vista, che ha permesso ai produttori di pc di utilizzare loghi adesivi con le scritte "Windows Vista Capable PC". Questa designazione, secondo la giovane consumatrice, indicherebbe una compatibilità ottimale con la sola versione Home Basic - priva delle funzionalità più avanzate come Aero, media center e controllo remoto, che hanno caratterizzato la campagna pubblicitaria Wow.

Kelley ha deciso quindi di chiedere la class action e un risarcimento di cinque milioni di dollari. "Tutta la roba wow che Microsoft sta vendendo e pubblicizzando è presente nelle versione Premium, non in quella Basic", ha dichiarato Michael Rosenberger, legale della denunciante. Inoltre, ha affermato, le funzioni che caratterizzando la Basic, Windows Defender e Internet Explorer 7, sono scaricabili gratuitamente e compatibili con Windows XP.

Eppure, secondo Linda Norman, consigliere generale dell'azienda di Redmond, lo sforzo per aiutare i produttori, i venditori e i consumatori a comprendere le richieste hardware per far girare le varie versioni di Vista è stato senza precedenti. "Ci sentiamo come un'azienda che si è spinta ben oltre rispetto al passato nel tentativo di educare le persone, in modo che potessero fare la scelta di acquisto più giusta", ha sottolineato Norman.

Secondo la denunciante l'uso dei loghi adesivi è ingannevole. "Microsoft si è impegnata nell'assicurare che si stava comprando una macchina compatibile con Vista, ma alla fine la verità è che ci si poteva installare solo un sistema operativo de-potenziato, che manca di tutte quelle qualità pubblicizzate come soluzioni Vista", sostiene il legale di Kelley.
"Il vero Vista, insomma, lì non poteva funzionare". Anche la possibilità di aggiornare Vista ad una versione più "potente" per meno di 100 dollari sarebbe ingannevole. "Di fatto per quella cifra si può aggiornare solo la versione Home Basic", si legge sulla denuncia.
Per la parte lesa, Windows Vista Home Basic non dovrebbe quindi essere considerata una vera versione di Vista, bensì una soluzione paritetica ad XP."

Abbiamo differenti versioni che offrono differenti funzioni, Windows Vista è un grande passo in avanti rispetto ad XP, crediamo, e dispone di caratteristiche avanzate e una maggiore facilità di utilizzo", ha concluso Norman.


Articolo di Punto Informatico

Povero Vista: cursori cattivi e patch taroccate

Il blogger Ethan Allen, che cura il sito TheHotfix.net, ha messo sul Web quella che definisce anteprima del service pack di vista, assolutamente non ufficiale che contiene le numerose patch, oltre un centinaio, che Microsoft sta ancora testando privatamente o fornisce solo ad una selezione di partner e clienti. Allen afferma che queste correzioni, ricevute da "una persona vicina a Microsoft", sono tutte candidate per l'inclusione nell'SP1 ufficiale di Vista.
L'autore del service pack "taroccato", che per lavoro è software quality assurance manager di un'azienda di Washington, ha spiegato che la sua collezione di fix si compone sostanzialmente di driver e di patch che migliorano la compatibilità di Vista con i software meno recenti e con vari dispositivi hardware (come quelli USB e FireWire), sistemano problemi di instabilità, ottimizzano il consumo energetico, e risolvono una molteplicità di altri problemi più o meno frequenti.

Nella raccolta, che può essere scaricata solo iscrivendosi al forum di TheHotfix.net, non è presente alcuna patch di sicurezza: un fatto che, secondo Allen, dimostra come "Vista sia già più sicuro di qualsiasi altro sistema operativo di Microsoft".

Microsoft disapprova queste patch non ufficiali e spiega che l'installazione di fix non pensati per la distribuzione di massa potrebbe creare problemi di varia natura, come instabilità e incompatibilità. "Installando una collezione di hotfix non necessari potrebbe causare più problemi di quanti ne risolva", ha avvisato il colosso.
Il monito di Microsoft non è da prendere alla leggera se si pensa che talvolta, a generare problemi, sono persino le patch più importanti e testate, come quella dei cursorsi animati. Nelle scorse ore diversi lettori di Punto Informatico hanno sperimentato un apparente problema di compatibilità tra il fix per Windows XP SP2 e il Realtek HD Audio Control Panel (Rthdcpl.exe). Per risolvere l'inghippo, Microsoft ha pubblicato una patch scaricabile da questo articolo KB.

Il problema dei cursori animati era questo: un aggressore poteva tentare di sfruttare la vulnerabilità creando una pagina web o un messaggio di email che, una volta aperti, causassero l'apertura di un file ".ani" malformato da parte di Windows Explorer. Più semplicemente, un'email potrebbe contenere il file ".ani" come allegato. A rendere un attacco di questo genere ancor più subdolo interviene il fatto che il file maligno può anche avere un'estensione diversa da ".ani": ad esempio, sono stati segnalati exploit che utilizzano l'estensione ".jpg", camuffando così un cursore animato malevolo in innocua foto. Una volta aperto, il file poteva causare un errore di buffer overflow nel codice di Windows che gestisce i file dei cursori animati (con estensione ".ani"). Più nel dettaglio, la libreria user32.dll di Windows non controlla in modo coerente la dimensione dell'header incluso in un file “.ani”.

Anticipando la data di pubblicazione dei bollettini di sicurezza di aprile, ieri Microsoft ha distribuito una patch che corregge la seria vulnerabilità di Windows relativa alla gestione dei cursori animati. Gli esperti raccomandano a utenti e aziende di applicare quanto prima l'aggiornamento.
BigM ha detto che la scelta di non attendere il consueto "martedì delle patch", che questo mese cade il giorno 10, è stata dettata dal crescente numero di attacchi che sfruttano la recente falla.

La patch può essere scaricata dai link forniti nel bollettino di sicurezza MS07-017 oppure attraverso Microsoft Update e la funzione Aggiornamenti automatici. Il fix si applica a Windows 2000, XP, 2003 e Vista. Il nuovo bollettino contiene le patch per altre sei vulnerabilità, tutte relative alla Graphics Device Interface (GDI) di Windows e tutte, tranne una (sfruttabile per attacchi di denial of service), utilizzabili esclusivamente da un utente locale per elevare i propri privilegi.

04 aprile 2007

Operatori mobili virtuali che spuntano come funghi

Da venerdì scorso l’Italia si è finalmente allineata al resto d’Europa e ha aperto il suo mercato dei telefonini agli operatori mobili virtuali. Per l’Italia è un debutto ma all’estero ci sono già altre catene della grande distribuzione che hanno fatto ingresso nella telefonia mobile. In Francia Auchan ha costituito una apposita società, Auchan Telecom, ed è in procinto di iniziare il servizio a settembre dopo l’accordo con Sfr. E presto dovrebbe scendere in campo anche Fnac, la catena di «supermercati» di musica e libri presente anche in Italia. Sempre nei telefonini in Belgio ha esordito Carrefour, in Gran Bretagna Tesco, mentre Wal-Mart e Aldi sono presenti in Germania

E proprio mentre Telecom apre la rete mobile di Tim alla Coop e la Vodafone annuncia la cooperazione con Carrefour, l’Agcom, l’Authority di settore, guidata da Corrado Calabrò, si appresta ad avviare un’analisi di mercato sui telefonini italiani. Anzi, in termini più esatti l’analisi non verrà aperta ma ‘riaperta’. Sì, perché l’Agcom riaprirà un dossier che si pensava già chiuso, almeno per il momento: l’analisi del Mercato 15, che nel linguaggio un po’ burocratico ma operativamente efficace delle Commissione Ue indica appunto il mercato della telefonia mobile.

Tutto nasce nel 2004 quando Andrea Filippetti, amministratore delegato di Tele2 Italia (allora, oggi guida tutto il Sud Europa del gruppo svedese), rompe gli indugi e, stufo di sentirsi dire di no alla sua richiesta di poter vendere traffico mobile, così come fa con quello sulla rete fissa, e denuncia all’Antitrust il cartello degli operatori mobili, Tim Vodafone e Wind.

Il primo marzo 2005, l'Autorità garante del mercato e della concorrenza ha confermato l'avvio di una istruttoria formale nei confronti di TIM, Vodafone e Wind che si ritiene potrebbero aver violato le normative comunitarie sulla concorrenza a danno di altre imprese e degli utenti, in particolare quelli business.

"L'avvio del procedimento - spiega l'Autorità - è stato originato dalle denunce di alcuni operatori del settore delle telecomunicazioni, dalle quali risulta che TIM, Vodafone e Wind avrebbero posto in essere abusi di posizione dominante nel mercato dell'accesso alle infrastrutture di rete mobile e nei mercati della terminazione su singole reti mobili, nonché intese nel mercato dell'accesso, nel mercato dei servizi finali di comunicazione mobile e nelle offerte commerciali all'utenza business".

La struttura tecnica dell’Antitrust indaga, raccoglie dati, analizza e, lo scorso settembre deposita le risultanze. Che danno in sostanza ragione a Filippetti: non c’è un cartello vero e proprio ma una ‘posizione dominante congiunta’. E’ un po’ meno grave, sortirà una multa più leggera ma tanto quello che interessa di più a Tele2 e agli altri è che il mercato venga finalmente aperto.
A quel punto si attende che il consiglio dell’Antitrust, ossia l’insieme dei commissari presieduti da Antonio Catricalà, emetta la sentenza. E invece la sentenza slitta. Slitta tecnicamente perché Vodafone ha preso l’impegno ad aprire il mercato siglando un accordo entro il 31 marzo successivo. Da notare che il termine vale solo per Vodafone, perché né Tim né gli altri hanno offerto all’Antitrust lo stesso impegno. Ma di fatto l’unico effetto della mossa di Vodafone realizza è di far slittare la sentenza. L’Antitrust, insomma coglie al balzo l’occasione di rinviare una decisione difficile, se è vero, come vuole una interpretazione malevola, che i commissari di Catricalà non sarebbero sulla stessa linea delle risultanze dell’istruttoria.
Ora se come sembra a metà aprile l’Agcom riaprirà l’analisi del Mercato 15, la questione si metterà sulla sua vera strada. L’Antitrust infatti può solo comminare multe, ma non può cambiare le regole: questo spetta solo all’Agcom.

Tutto il gran parlare di operatori virtuali accesosi all’improvviso la scorsa settimana era quindi dovuto alla scadenza del 31 marzo, sabato scorso, dell’istruttoria avviata 3 anni fa dall’Antitrust che dovrebbe produrre una sentenza non prima della fina di giugno prossimo.

Gli operatori Vodafone e Tim hanno pensato bene di stringere accordi con qualche operatore virtuale prima della scadenza e quindi UNOMobile di Carrefour per Vodafone e CoopVoce della Coop per Tim, per evitare una chiusura negativa dell’istruttoria aperta dall’Antitrust per abuso di posizione dominante.

Funziona così: gli operatori virtuali acquistano quote di traffico da uno degli operatori nazionali (Tim, Vodafone, Wind o Tre) e ne sfruttano infrastrutture. Gli operatori virtuali hanno però la piena libertà di formulare offerte e tariffe secondo le loro scelte.

Carrefour commercializzerà le offerte di telefonia sotto il brand UNOMobile sfruttando le infrastrutture Vodafone. Avrà il prefisso 377/3xxxxxx e metterà a disposizione dei clienti 3 tariffe, le quali offriranno servizi vocali e di messaggistica. Più in là il servizio sarà ampliato con servizi di MMS e Internet. Il call center sarà raggiungibile al numero 435001. Non sono previsti servizi in abbonamento, perciò l'operatore venderà solo SIM a carte prepagate. Queste ultime saranno disponibili in tagli da 5, 15, 30 e 50 euro e saranno in vendita in tutti i punti Carrefour, GS e DìPerDì.

Coop offrirà invece da subito tutti i servizi, sfruttando a pieno l'infrastruttura Tim. Il nuovo brand CoopVoce avrà prefisso 331/1xxxxxx e venderà SIM prepagate con un unico taglio da 25€. Interessante sottolineare che, a dispetto di Carrefour che al momento non intende offrire questo servizio, Coop venderà anche telefonini marchiati col suo brand. Inizialmente saranno gli stessi offerti da Tim, in seguito si pensa ad una partnership con il produttore pordedonese Onda. Dalla precisazione sul target dell'offerta ("i soci Coop e i loro familiari") si intuisce come la sottoscrizione dei servizi CoopVoce non sia accessibile dai semplici clienti (occasionali, o comunque non associati) dei supermercati e dei punti vendita.

Più complesso e d'impatto è il progetto di Poste Italiane.
Primo, perché sfrutterà una rete capillare di ben 14mila sportelli per distribuire le proprie sim.
Secondo, perché oltre a chiamate ed sms offrirà servizi a valore aggiunto che nessun altro operatore ha ora disponibili: la possibilità di operare con Banco Posta via cellulare, come se si fosse al computer e fare quindi raccomandate, cartoline virtuali basate sulle foto scattate dal cellulare, versamenti.
Forse, soprattutto all'inizio, non saranno molti a volere operare con il Banco Posta in mobilità, ma è comunque una svolta interessante per gli scenari di mobile banking che si aprono.

Le Poste però non hanno ancora deciso con chi accordarsi. Girava voce nei giorni scorsi che la prescelta fosse Vodafone ma non è stato confermato.

Staremo a vedere…

Nuovi gameplay video di Tomb Raider Anniversary

A questo link potete scaricarvi interessanti gameplay video e scene tagliate di Tomb Raider Anniversary che uscirà tra un mese circa.
tombraiderchronicles