24 aprile 2017

Sale con iodio protetto, no grazie

Ok, vediamo un po' di capire...

Ci sono due tipologie di sale: il sale comune e quello integrale. Quello comune è il risultato della raffinazione del sale naturale, che viene privato tramite procedimenti chimici di tutte le sostanze che esso contiene, scartate a torto come impurità. Vengono aggiunti sbiancanti e stabilizzanti per renderlo bianchissimo, utilizzato per esaltare il gusto dei cibi e presente nella stragrande maggioranza dei prodotti confezionati in commercio.

Il sale marino integrale possiede già naturalmente lo iodio, uno iodio “vivo” combinato in modo naturale al cristallo di sale e diverso da quello usato per la vendita del sale iodato, che è uno iodio privo di vitalità ed interezza, essendo nel sale integrale legato naturalmente agli altri minerali e facendone parte come complesso utile nell'insieme.

Possiamo inoltre trovare nei negozi il sale marino iodato, da non confondere con il sale marino integrale: il sale iodato è ottenuto artificialmente aggiungendo iodio chimico al sale raffinato. Si finisce così per introdurre nell'organismo qualcosa che è stato dapprima privato di tutti i suoi componenti e poi reintegrato.

Nel 2005 in Italia esce una legge per l'utilizzo del sale iodato. Perché si sono accorti che si fa poco uso di iodio e quindi lo si aggiunge al sale in modo da utilizzare il sale come veicolo.
La legge oltre a prevedere la presenza obbligatoria del sale iodato in tutti i punti vendita del territorio nazionale, dispone che nell'ambito della ristorazione pubblica (bar e ristoranti) e di quella collettiva (mense e comunità) deve essere messo a disposizione dei consumatori anche il sale arricchito di sodio.

Si prevede inoltre che i punti vendita di sale destinato al consumo diretto espongano una locandina rivolta ad informare la popolazione sui principi e sugli effetti della iodoprofilassi.

"La norma in oggetto è stata emanata in quanto un adeguato apporto nutrizionale di iodio è necessario per il nostro organismo - si legge nella circolare - poichè tale elemento è il costituente essenziale degli ormoni prodotti dalla tiroide, che svolgono un ruolo importante per lo sviluppo del sistema nervoso centrale nelle prime fasi di vita e contribuiscono alla regolazione di molte funzioni metaboliche durante la vita adulta.

La carenza nutrizionale di iodio compromette la funzione tiroidea causando il gozzo e danni neurologici che si manifestano con una ridotta capacità intellettiva, uno scarso rendimento scolastico ed una minor capacità lavorativa. La strategia raccomandata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità per l'eliminazione dei disturbi da carenza iodica nella popolazione è di utilizzare come veicolo il sale alimentare, arricchendolo con opportune quantità di iodio.

Lo iodio contenuto nel sale arricchito, aggiunto al poco iodio contenuto naturalmente negli alimenti, consente di soddisfare il fabbisogno giornaliero. "A tale riguardo è importante sottolineare - prosegue la circolare dell'AUSL - che il consumo di sale arricchito di iodio non è in contrapposizione con le raccomandazioni per la riduzione del consumo di sale (non più di 4-5 gr. al giorno) finalizzata alla prevenzione dell'ipertensione e delle malattie cardiovascolari. Infatti la quantità di iodio aggiunta al sale di cucina (30 ppm) consente un apporto iodico adeguato con un consumo di sale contenuto nei limiti raccomandati.
Nonostante il programma nazionale di iodoprofilassi avviato sei anni fa con la Legge n. 55/2005, nel nostro Paese persiste una condizione di carenza nutrizionale di iodio che, seppure non severa, continua a determinare un'altra frequenza di gozzo e di altri disordini correlati alla iodocarenza".

Si, ma utilizzare quello integrale che sarebbe già a posto, no?
Bisogna lavorarlo nelle industrie per togliergli tutto, compreso lo iodio e renderlo completamente bianco e poi re-introdurre lo iodio?

Non è finita qui.
Adesso hanno inventato lo iodio protetto.

Ad un certo punto, si accorgono che lo iodio che hanno introdotto nel sale, diventato quindi sale iodato, si perde con le alte temperature.

"Si evincono criticità nello iodato di potassio (composto salino fonte di iodio) quali ossidazione, volatilità’, fotosensibilità e termoinstabilità che vanificano l’effetto del nutraceutico."

E allora cosa facciamo? Torniamo al sale integrale visto che va bene e c'è anche meno lavoro da fare per niente?
No. Non andrebbe bene per il marketing. Inventiamo uno iodio che rimanga fisso, qualsiasi cosa succeda: lo iodio protetto:



"Con la MESSA A PUNTO DI UN PROCESSO TECNOLOGICO SECRETATO DI PROTEZIONE DELLO IODIO Nasce PRESAL® (marchio registrato): Sale Iodato protetto, utilizzabile al posto del sale comune in tutte le preparazioni alimentari"

L'etichetta recita "Il sale iodato "protetto" è ottenuto con una tecnologia innovativa che consente allo iodio, notoriamente volatile e poco resistente al calore, di fissarsi negli alimenti. In questo modo lo iodio si mantiene costante nel tempo anche dopo la cottura dei cibi, garantendone l'assimilazione.
È importante sapere che l'assunzione di iodio apporta diversi benefici per tutti contribuendo al buon funzionamento della tiroide e al normale metabolismo energetico.
Lo iodio contenuto naturalmente negli alimenti non è però sufficiente a soddisfare il nostro fabbisogno giornaliero. Ecco perché, allo scopo di aumentarne l'assunzione, è bene utilizzare sale iodato "protetto". Si consiglia l'impiego del prodotto per integrare regimi alimentari carenti di iodio in sostituzione del comune sale alimentare.
La presenza di iodio è garantita anche dopo la cottura dei cibi e arriva al tuo organismo
La presenza di iodio è garantita anche se lasci il contenitore aperto"

Uh.. bello! Cosa farà alle mie cellule lo iodio protetto non lo so... sicuramente so che rimarrà fisso dentro di me per sempre!

Guardiamo gli ingredienti: "Sale marino italiano fino, iodato di potassio protetto 0,007 %, antiagglomerante E536."

Interessante: antiagglomerante E536, cosa sarà mai?

E536: FERROCIANURO DI POTASSIO

Questo additivo è prodotto chimicamente e ha funzione antiagglomerante, stabilizzante e chelante di metalli. Il ferrocianuro di potassio si presenta sottoforma di cristalli giallo limone.
Può essere impiegato in alcuni prodotti, come per esempio nel sale da cucina e nei prodotti sostitutivi del sale. Nel vino può essere utilizzato per rimuovere il rame, utilizzato come fungicida nei vigneti.
Queste sostanze sono tossiche se assunte allo stato puro, ma nelle dosi consentite non hanno effetti collaterali negativi sulla salute dell'uomo. Per questo sono autorizzate a piccole dosi.

DOSE ADI: fino a 25 mg per kg di peso corporeo