Di tutto e di più dalla rete e non. Dall'informatica all'astronomia, dalla poesia alla musica, dalla gita del week end ai consigli culinari.
07 ottobre 2007
Temperamatite
Smau 2007 senza Microsoft?!?
05 ottobre 2007
Salvataggi di Tomb Raider Anniversary
In più ci stavo giocando bella tranquilla quando ha cominciato a non aprirsi più perchè diceva di essere scaduto o che i dati sei salvataggi erano rovinati... accidenti! Fortunatamente dal sito tombraiderchronicles fanno scaricare un programmino che crea i salvataggi e da li ho potuto continuare il gioco!
Che soddisfazione essere sulla testa della Sfinge!! :D
05 settembre 2007
Forse Trojan in tecnozoom.it
04 settembre 2007
Aereo in google maps
09 agosto 2007
Nasa, decolla lo shuttle Endeavour
La missione, la prima per la navetta in cinque anni, durerà undici giorni e prevede tre passeggiate spaziali. E' la prima di una lunga serie: la Nasa ne ha in programma altre 11, necessarie per completare la Stazione entro il 2010. Data entro la quale le tre navette shuttle superstiti (Endeavour, Atlantis e Discovery) saranno ritirate dal servizio attivo e sostituite dalla Orion, che ha l'obiettivo di riportare l'uomo sulla Luna entro il 2020.
Per la Nasa, quindi, il lavoro della Endeavour sarà cruciale. Non solo il programma di lavoro presso la Stazione spaziale internazionale (Iss) è lungo e complesso, ma l'agenzia spaziale ha anche bisogno di mandare segnali positivi dopo gli scandali che ne hanno fatto vacillare la reputazione nell'ultimo anno: l'arresto di un'astronauta impazzita per amore, i piloti fatti volare ubriachi, i tentati sabotaggi (link).
E proprio per migliorare la propria immagine, la Nasa ha inserito fra le sette persone che compongono l'equipaggio, anche una maestra elementare. Si chiama Barbara Morgan, ha 55 anni, ed era la riserva di Christa McAuliffe, l'insegnante del Challenger esploso 73 secondi dopo il lancio, il 28 gennaio 1986. Il programma della Morgan prevede tre sessioni di 20 minuti ciascuna di lezioni in diretta dallo spazio, che saranno trasmesse a bambini in varie parti del mondo, oltre a una serie di altre attività educative.
(9 agosto 2007)
Articolo preso da Repubblica.it
L’archivio proibito della Shoah
Nell’ottobre 2006 ricorreva il 62° anniversario della deportazione degli ebrei romani nei campi di concentramento nazisti. Il presidente del Consiglio Prodi inviò il rituale messaggio al presidente della comunità ebraica di Roma, aggiungendovi una buona novella: «Come Le è noto, il Governo italiano ha sottoscritto, lo scorso luglio, un accordo internazionale per l’apertura degli archivi di Bad Arolsen, i cui documenti offriranno un ulteriore motivo di riflessione su ciò che la furia sterminatrice generata dall’odio degli uomini contro altri uomini può produrre. Da questi Archivi riemergeranno anche i ricordi di tanti ebrei romani che è nostro dovere non lasciare nell’oblio». Tutto bene, dunque. Se non che, da allora, il governo italiano non ha preso nessuna misura per rendere operativi gli accordi: aggiungendo così, mistero a mistero.
A Bad Arolsen, cittadina dell’Assia, in una ex caserma delle SS, viene custodito uno dei più grandi archivi segreti del mondo, oltre 50 milioni di fascicoli che occupano 26 chilometri di schedari. Contengono un’enormità di dati sulla sorte di oltre 17 milioni di vittime dei nazisti, deportate dai Paesi occupati. Nel 1955, in base a un accordo internazionale, l’intero archivio venne affidato alla Croce Rossa, che deve risponderne a una specie di consiglio di amministrazione costituito da 11 Stati: Germania, Israele, Italia, Stati Uniti, Belgio, Francia, Grecia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Regno Unito, Polonia.
Israele e Usa furono, da subito, favorevoli all’apertura pubblica dell’archivio, mentre forti resistenze sono sempre venute dalla Germania, ufficialmente per la difesa della privacy, tutelata rigidamente in quel Paese. È vero, infatti, che i documenti contengono per lo più notizie personali e riservatissime: quali prigionieri furono accusati dai nazisti - a ragione o a torto - di omicidio, incesto, pedofilia, omosessualità, chi collaborò con i carnefici, chi servì da cavia agli esperimenti medici ecc.. A parte la tutela della privacy, però ci sono interessi (e sospetti) concreti. Il governo tedesco ha già dovuto pagare 80 miliardi di dollari in risarcimenti e l’apertura degli archivi (finora a disposizione soltanto dei familiari che ne facciano richiesta) potrebbe provocare tante nuove richieste di risarcimento, oltre a possibili cause per la diffusione di dati personali.
Prima del 2006, i governi italiani avevano almeno una giustificazione di solidarietà con la Germania. Tuttavia, in seguito alle pressioni internazionali, nell’aprile del 2006 il governo tedesco dette il proprio assenso, seguito subito dopo dagli altri governi. La decisione però deve essere ratificata, e l’Italia si è dimostrata la più restia a farlo, nonostante l’invito del governo tedesco. Tanto che nel dicembre del 2006 il presidente della Commissione esteri del Senato americano ha scritto all’ambasciatore italiano sollecitando la ratifica, invano.
Quattro mesi dopo è stata Hillary Clinton a presentare una risoluzione sullo stesso argomento. Pressioni diplomatiche, assidue quanto inutili, sono state fatte sul nostro governo da Israele. Alla fine di giugno di quest’anno l’onorevole Valdo Spini ha presentato un’interrogazione parlamentare - caduta nel vuoto - al ministro degli Esteri, Massimo D’Alema, che dovrebbe prendere l’iniziativa della ratifica.
Tutto ciò avveniva mentre lo stesso governo italiano, nella figura del ministro della Giustizia Mastella, si proponeva di varare leggi contro i «negazionisti» dell’Olocausto: e gli archivi di Bad Arolsen possono costituire la prova scientifica determinante di quanto avvenuto, e come, nei campi di concentramento nazisti.
La resistenza passiva del governo italiano è dunque così grave da far escludere, come possibile motivazione, un semplice «dispetto» agli Stati Uniti e a Israele, non amati dal nostro ministro degli Esteri. Sul Riformista di ieri Paolo Soldini ha avanzato tre ipotesi, già accampate dagli storici, per spiegare il mistero: 1) Le Assicurazioni Generali dal 1918 stipularono numerose assicurazioni sulla vita nei Paesi dell’Est, dove vivevano molti ebrei; durante la Seconda Guerra Mondiale, le polizze stipulate nei Paesi occupati dai tedeschi furono incamerate nelle casse del grande gruppo assicurativo. L’apertura dell’archivio potrebbe far riaprire cause di risarcimento costosissime per uno dei colossi della finanza italiana. 2) Secondo alcuni storici americani, a Bad Arolsen ci sarebbero interi file sull’aiuto dato dal Vaticano a criminali di guerra per nascondersi e sfuggire alla giustizia internazionale: un caso per tutti, quello del vescovo romeno Valeria Trifa, corresponsabile del pogrom di Bucarest del 1941, nascosto in Vaticano e poi aiutato a mettersi in salvo. 3) L’ultima ipotesi è che le carte di Bad Arolsen contengano prove della responsabilità di alcuni italiani nello sterminio: forse «Funzionari dell’amministrazione pubblica italiana», si chiede il Riformista, «che magari hanno continuato indisturbati la loro carriera “dopo”?».
La Farnesina ha reagito all’attacco del quotidiano arancione, solitamente amico, con un comunicato in cui promette una semplificazione delle procedure di ratifica e una soluzione «in tempi rapidi» del problema. Una promessa già fatta in precedenza, e non mantenuta. C’è da augurarsi che stavolta non sia così perché – oltre la conoscenza storica e la giustizia – ne risentirebbe la credibilità italiana nel mondo.
Giordano Bruno Guerri
www.giordanobrunoguerri.it
24 luglio 2007
Harry Potter e l'Ordine della Fenice
Bello! In alcuni punti anche un po' thriller...
Una storia carina anche se in alcuni punti un po' tirata, ad esempio non si capisce perchè Silente (il preside della scuola di maghi) si comporta in quel modo e poi quando lo spiega non sta in piedi la scusa.
Sicuramente molto meglio del 4 che mi aveva proprio deluso!
Quello che mi ha fatto rimanere un po' è vedere l'attore che fa Harry così bello e soprattutto così... uomo!
Hermione invece se la cava meglio perchè è bellissima ma può passare ancora per una sedicenne:
Purtroppo il Tg2 del 21/07/07 delle 13 circa ha svelato gli eventi principali del settimo libro e anche il finale, rovinandoci tutto.
Accidenti!!!!
02 luglio 2007
Informatica, ennesimo inciampo di Repubblica
Ecco una cattura della schermata di Repubblica, presa prima che l'imbarazzo (si spera) la obliteri:
Dice la didascalia: "Trecento computer portatili low-cost, tutti colorati e pensati apposta per i più piccoli, sono stati donati da un'associazione americana a una scuola nigeriana di Abuja. Peccato che lì non arrivi l'elettricità. L'Olpc, fondata da Nicholas Negroponte, porta avanti infatti un programma per favorire l'informatizzazione nei paesi in via di sviluppo, donando pc portatili da 100 dollari. Che, per ora, alla scuola Galadima non potranno essere usati."
L'articolista, ovviamente, non s'è chiesto cosa potesse essere quella curiosa manovella gialla che sporge dal laptop in questione. Un temperamatite, forse? Una leva come quella delle vecchie calcolatrici meccaniche? La leva del ritorno carrello delle macchine per scrivere? Una sofisticata antenna Wifi? Un talismano per allontanare il malocchio?
Come sa chiunque segua realmente l'informatica, quello non è un laptop qualsiasi. E' XO, lo speciale computer portatile realizzato appositamente per i bambini dei paesi in via di sviluppo dal progetto One Laptop Per Child. I progettisti, che non sono scemi come li dipinge l'articolo, sanno benissimo che in molti paesi in via di sviluppo non c'è l'elettricità, per cui hanno realizzato un laptop Linux a bassissimo consumo, alimentato da batterie ricaricabili anche a mano. Usando, per esempio, l'apposita manovella gialla.
Se Repubblica si fosse presa la briga di controllare prima di sparare l'ennesima bufala (cito giusto un paio di precedenti mirabili), avrebbe scoperto che questo fatto è scritto chiaramente nel sito dell'OLPC: "XO can be recharged by human power".
Ma ancora una volta, la voglia di scoop e di soddisfare un preconcetto hanno prevalso. Complimenti a tutti gli interessati per la grande lezione di giornalismo informatico.
Fonte:
Articolo di Paolo Attivissimo
Quindicesimo anniversario della croce della Zeda
Sono salita al monte Zeda sopra Intra con il CAI di intra e gli amici in occasione del 15° anniversario della croce che c'è in cima.
Parto con molta poca voglia e indecisione...
Accidenti! Sono rimasta indietro! Ma come corre Liborio!
Franco R. evita di spiegarci che ora comincia la lunga salita finale e ci distrae parlando di cave di sassi.
La Zeda ci da il contentino aprendosi un attimo per farci vedere la cima con la croce e richiudendosi quasi subito dopo.
La messa sulla cima è molto commovente ricordando gli amici perduti in montagna.
Torniamo verso la via principale dopo aver deviato verso una sorgente.
La velocissima Ada ci guida nella discesa finale dove ritroviamo anche un po' di sole.
Mangiamo dagli ospitali alpini di Ghiffa.
Liborio ritrova una cara amica: Emma.
Chi è nato ad agosto si alzi, si alzi! E bevilo! Bevilo! Bevilo!
Copio qui un pezzo del diario che ho scritto oggi:
"Era da tanto tempo che non mi sentivo così, mi sono sentita accolta e protetta e provavo una sincera ammirazione per tutte le persone che erano presenti sentendomi in ogni momento felice di poter essere li. Era da tanto tempo che non mi capitava la bellissima emozione di sentirsi tutti uniti in qualche cosa e tutti felici di essere assieme, come se si fosse tutti una famiglia e ora, anche se sono in ufficio a sbrigare lavori noiosi, so che da qualche parte ci sono quelle persone e che ho qualcosa in comune con loro perchè ho fatto parte di una giornata che rimarrà impressa e quindi non mi sento più sola perchè penso che nei loro ricordi ci sono anche io. Quando sarò triste e in brutti momenti e mi sentirò delusa dalle persone che mi fanno star male o un po' depressa per le fatiche della vita, penserò a ieri, alle persone che non vedo l'ora di rivedere e alla cima della Zeda che mi ha sedotto facendomi soffrire ma, nel momento più brutto, scoprendosi dal suo scialle bianco facendomi vedere la punta in modo che ritrovassi la forza per arrivare e poi mi ha sfidato a tornare per poter vedere il panorama che ieri non ci ha concesso. Durante la messa abbiamo cercato di fare un filmato del canto del Signore delle cime ma la fotocamera si è rifiutata di farlo, allora ho registrato il filmato nella mia mente e per tutto il resto della giornata mi sono sforzata di imprimere nei byte del mio cervello le fotografie di tutto quello che riuscivo perchè ho voglia di rivivere ogni giorno quello che è successo ieri, voglio che non mi abbandoni mai!"
Un ringraziamento particolare va a Franco R. che ci ha guidato durante il sentiero e mi ha aiutato ad arrivare in cima quando mi sentivo demoralizzata dalla nebbia. Un ringraziamento anche a Liborio che ci ha invitato e quindi dato la possibilità di avere questa bellissima esperienza. Un ulteriore, ma non meno importante, ringraziamento a tutte le persone presenti che mi hanno dato tantissimo.
Chi vuole le foto aggiunga un commento sotto o mi mandi una mail.
Sabrina
24 maggio 2007
Un posto chiamato qui - Cecelia Ahern
Buona lettura :)
Breve descrizione:
Da quando una sua compagna di classe, anni prima, è scomparsa nel nulla, la protagonista è ossessionata dall'idea di perdere cose e persone: per questo è perennemente in fuga dai legami, siano l'affetto di genitori o l'amore del suo analista. Forse per questo ha deciso di dedicare la propria vita a cercare persone scomparse, offrendo ai familiari disperati un barlume di speranza. Poco prima di incontrare un uomo che da un anno non ha più notizie del fratello, scompare però anche lei: mentre fa jogging imbocca un sentiero poco tracciato in un bosco sconosciuto, e si ritrova in un luogo magico e reale al tempo stesso. Un posto chiamato Qui, dove finiscono tutte le cose e le persone che si sono smarrite, tutte le sensazioni, le voci, i suoni e gli odori che sono stati dimenticati. Un mondo parallelo dove Sandy ritrova i propri oggetti perduti e le persone che ha cercato per tutta la vita, dimenticando di cercare se stessa. E ora, lontana dai propri cari e dalla casa da cui per tanti anni è fuggita, Sandy vuole disperatamente una sola cosa: escogitare il modo per tornare indietro. Per la prima volta in vita sua è lei che vuole essere trovata...
Dettagli:
- Titolo: Un posto chiamato Qui
- Autore: Ahern Cecelia
- Traduttore: Maffi M.
- Editore: Sonzogno
- Data di Pubblicazione: 2007
- Collana: Romanzi
- ISBN: 8845413845
- Pagine: 393
- Reparto: Narrativa straniera
Tomb Raider Anniversary èmmmiooooo!!!
Ho provato un po' ieri sera a girare per la casa e mi venivano le lacrime per la commozione!
E' bellissimo!
Ecco uno screenshot del giardino:
Ok ok... lo ammetto! questo non l'ho fatto io ma l'ho scopiazzato da tombraiderchronicles. Ma stasera salvo quello vero e lo metto :)
18 aprile 2007
LA SAUNA
STORIA
Questo procedimento termico è tra i più antichi e conosciuti del mondo.
Pare, infatti, che già negli antichi insediamenti aztechi, le donne partorissero in una sorta di capanna "sudatoria", così da poter beneficiare del calore lenitivo e rilassante per alleggerire le doglie.
Ma, accanto alle proprietà terapeutiche, per molti popoli, tra cui gli indiani sioux, il bagno di sudore rappresentava anche una funzione di purificazione.
Dopo la caduta dell'impero romano, gli arabi ripresero la tradizione dei bagni riscaldati delle terme romane con dei bagni, chiamati "hammam" (arabo: "scaldare"), più piccoli e con una procedura di balneazione più semplice. Nelle terme romane, dopo l'attività fisica, si entrava nel tepidarium, poi nel calidarium ed infine nel laconicum, la stanza finale più calda, riscaldata con aria secca ad altissima temperatura, infine dopo la pulizia del corpo e i massaggi, si faceva una nuotata nella piscina del frigidarium, seguita dalla frequentazione di biblioteche o spettacoli.
Nella tradizione araba, il ciclo si è ridotto: l'hammam è formato essenzialmente da tre sale in cui ci si lava, una sala è molto calda (harara), una tiepida e l'ultima fresca; si inizia di solito dalla sala più calda. Alla fine del ciclo si possono fare dei massaggi.
Le tradizioni della sauna si sono conservate e perfezionate soprattutto in Finlandia dove veniva praticata già nel 1100, in un buco scavato nel terreno e poi coperto.
PRIMA DI FARE LA SAUNA
In molti contesti attuali la sauna e altri trattamenti simili vengono proposti come momento di benessere e piacere. Magari annessi a piscine, palestre, nei cosiddetti fitness o beauty club, dove spesso manca l'adeguata assistenza di personale specializzato che sorvegli affinché il trattamento sia privo di rischi. La sauna non è solo un momento di piacere e rilassamento, ma può essere anche un momento di terapia per conseguire risultati clinici, come accade ad esempio nei centri termali, e richiede quindi delle indicazioni mediche specifiche. è pertanto necessario, per prima cosa, accertarsi di essere in buona salute effettuando una visita (con lo Specialista in Medicina dello Sport o con il Cardiologo), eseguendo anche un elettrocardiogramma per controllare la funzionalità del proprio apparato cardio-circolatorio e misurando i propri valori di pressione arteriosa. Il medico, dopo la visita, potrà indicare i tempi, le modalità di utilizzazione e l'elenco delle eventuali controindicazioni della sauna stessa; va infatti ricordato che la brusca perdita di ingenti quantità di liquidi e di sali minerali (come può avvenire in seguito a sudorazione profusa) può non essere tollerata da tutti e rischia di provocare uno shock ipovolemico* (diminuzione del volume del sangue circolante). Specialmente chi ha problemi cardiaci e/o di pressione arteriosa dovrebbe sottoporsi a questa pratica solo dopo un'attenta valutazione del medico.
(*IPOVOLEMIA = diminuzione volumetrica del sangue che si verifica per esempio, durante gli stati di shock.)
SAUNA FINLANDESE
Molti sono i metodi di esecuzione: la classica "sauna finlandese" viene effettuata in ambienti appositamente predisposti, nei quali la temperatura viene portata a circa 60° C per mezzo di stufe idonee.
L'interno e le panchine dove coricarsi devono essere in legno grezzo, di pioppo o abete.
La stufa è un'altra componente indispensabile: può essere scaldata a carbone, legna, carbonella o elettricità. Sul forno, le pietre vulcaniche servono per incamerare calore e distribuirlo nell'ambiente.
Dopo un primo "bagno" di aria secca (la cui durata può essere di 10-15 minuti), si continua con un "bagno di vapore surriscaldato", ottenuto gettando acqua sulle pietre roventi (della durata di 10-15 minuti). In questo modo, saturando l'ambiente di umidità, si favorisce un'abbondante sudorazione visto che l'acqua, evaporando immediatamente, fa sì che la temperatura nella cabina cresca di alcuni gradi.
Altri oggetti importanti sono, quindi, un secchio e un mestolo per l'acqua (sempre di legno), il termometro da parete e un orologio.
Per consentire una miglior vasodilatazione dei vasi sanguigni superficiali ci si può percuotere con rami di betulla. Questa tecnica viene usata soprattutto durante il getto di vapore. I finlandesi raccolgono i rami di betulla nei mesi di giugno e luglio, quando sono ricchi di foglie. I rami vengono seccati e, prima dell'uso, vengono bagnati per farli riprendere. In alternativa si può usare una salvietta bagnata e strizzata.
L'ideale, per i finlandesi, è praticare la sauna in una cabina di legno o pietra, situata il più possibile vicino ad una fonte di acqua naturale fredda (come un fiume, un lago o il mare), in cui immergersi subito dopo. Quando, d'inverno, le acque sono congelate, ci rotola nella neve o ci si tuffa nell'acqua gelida attraverso un buco nel ghiaccio. Al medesimo fine (cioè sciacquare via il sudore e chiudere i pori della pelle), in città, nei centri per il benessere, si usa la doccia fredda.
LA SAUNA IN ITALIA
La temperatura di una classica sauna finlandese varia da 80 a cento gradi, con circa il 20 per cento di umidità, ma molti preferiscono una temperatura più bassa, 60 gradi, ed una percentuale di umidità più alta, tra il 30 ed il 40%.
Solitamente, perché una sauna sia efficace servono un paio di passaggi.
E' opportuno che il primo passaggio non superi i dieci minuti, anzi, le prime volte è meglio evitare il vapore perché l'aria, diventata improvvisamente calda e umida, potrebbe infastidire: in questo caso basta non versare acqua sulle pietre della stufa.
Per evitare giramenti di testa, prima di uscire ci si deve alzare dalla panchina molto lentamente.
Una volta usciti dalla sauna, si fa una doccia con acqua fredda (il getto deve essere dolce) che riporti a livelli normali la temperatura corporea.
Viene, poi, il momento del riposo: avvolti in un accappatoio o con l'aiuto di coperte, ci si stende sul lettino. Questo tempo, non più di quindici minuti, può essere impiegato anche per schiacciare un sonnellino.
Si torna, infine, nella sauna per il secondo passaggio - circa altri dieci minuti - stando attenti a ripetere i medesimi accorgimenti.
A seconda di quanto si è abituati a farlo e più si è in buona forma fisica, si può anche aumentare il numero di passaggi incrementando di volta in volta i minuti tra una doccia e l'altra. Anche per un fisico perfetto e abituato comunque il massimo è mezzora.
Al termine la pelle sarà più morbida ed elastica: un buon latte vegetale (una crema idratante a base di erbe) potrà concludere il trattamento.
EFFETTI
L'alta temperatura ha come effetto più evidente la sudorazione, meccanismo naturale che ha la funzione di regolare la temperatura corporea, mantenendola il più possibile vicina ai 37° C. Attraverso il sudore si eliminano acqua e, aumentando l'attività delle ghiandole sebacee, sostanze tossiche. L'aumento della temperatura corporea ha effetti benefici sulla muscolatura, che si rilassa e diminuisce la sua tensione.
Durante la sauna metabolismo* e battito cardiaco aumentano, si ha vasodilatazione ed il sangue diventa meno "viscoso": queste reazioni facilitano la circolazione del sangue nell'organismo.
Il calore può anche dare benefici a chi soffre di patologie respiratorie (bronchiti, sinusiti e riniti croniche); può favorire un recupero muscolare più veloce (con facilitato rilassamento e smaltimento di acido lattico), un effetto sedativo sulle terminazioni nervose e una ripresa migliore della circolazione periferica.
(*METABOLISMO = insieme dei processi biochimici che si svolgono nelle cellule e negli organi con la funzione di consentirne il mantenimento, l'accrescimento e la moltiplicazione.)
VADEMECUM PER LA SAUNA:
- consultare il proprio medico, in quanto la sauna può avere controindicazioni (malattie cardiache, problemi respiratori, ipertensione, vene varicose, fisico debilitato, età molto avanzata);
- chiedere consiglio sulla durata più corretta da adottare, in considerazione di eventuali situazioni o condizioni fisiche particolari;
- bere molta acqua, prima e dopo la seduta, infatti, con la sauna si ha una grandissima perdita di liquidi e non di grassi, in un'ora si può espellere più di un litro di sudore, con forti rischi di disidratazione;
- nelle ore che precedono la sauna, evitare nel modo più assoluto l'assunzione di alcolici;
- non fare la sauna subito dopo mangiato, ma anche a stomaco completamente vuoto, la frutta può essere un alimento pre sauna ideale;
- se durante la sauna si avvertisse una qualsiasi sensazione di malessere, interrompere immediatamente la seduta;
- tenere in considerazioni alcune regole di igiene come, 1° precedere la sauna con una doccia, 2° coprire i capelli, 3° utilizzare un asciugamano personale per sedersi sulle panche;
- nel dopo sauna è consigliato nutrire la pelle con una buona crema idratante, altrettanto utili possono essere linfodrenaggi o massaggi rilassanti.
DOMANDE FREQUENTI:
è CONTROINDICATA SE SI è AFFETTI DA PATOLOGIE MUSCOLARI E ARTICOLARI?
In caso di patologie localizzate (traumi muscolari e/o osteoarticolari) può essere indicata in virtù del suo effetto decontratturante sulla muscolatura e per l'aumento del metabolismo, che accelera lo smaltimento dei cataboliti tossici che si formano nelle strutture interessate dal trauma; importante poi l'effetto "blocco" a livello dei recettori del dolore.
SI DEVE ENTRARE BAGNATI?
è buona regola fare una doccia a temperatura ambiente per "aprire" i pori e rilassarsi; entrare poi bagnati per qualche minuto nella sauna, uscire nuovamente per fare un'altra doccia più fredda, quindi rientrare nella sauna stessa.
QUANTO DEVE DURARE?
Si consiglia di non superare i 15 minuti e comunque di adattarsi con gradualità, iniziando con tempi più brevi, per evitare disturbi della pressione arteriosa.
SI PUò RISCHIARE IL COLPO DI CALORE?
è possibile, ma si può evitare riconoscendone i sintomi: aumento del battito cardiaco e della temperatura interna, malessere generale, mal di stomaco e sensazione di stordimento sono segni importanti di rischio e si deve interrompere la sauna.
SI PUò USCIRE DALLA SAUNA RAPIDAMENTE?
No. La pressione bassa può far provare una sensazione di capogiro: è sempre meglio uscire con calma e rimanere poi sdraiati per qualche minuto per dare modo alla pressione di tornare alla normalità.
SI PUò MANGIARE PRIMA DELLA SAUNA?
Non bisogna entrare in sauna a stomaco vuoto, ma ci si deve accontentare di uno spuntino leggero: yogurt e frutta vanno bene.
COSA è CONSIGLIABILE DOPO?
Si consiglia una doccia fredda per riportare la temperatura ad un livello normale e per avere un effetto rassodante sulla pelle. è bene, come già detto, concedersi poi qualche minuto di relax, per godere dell'effetto rilassante che il vapore esercita sul corpo.
FA DIMAGRIRE?
è uno dei miti da sfatare: la sauna non ha un effetto dimagrante. Il peso che si perde durante la seduta è legato alla perdita di liquidi con il sudore; liquidi che vengono reintegrati bevendo all'uscita della sauna stessa.
L'abbondante sudorazione provocata dalla sauna, elimina circa un litro d'acqua e pulisce a fondo la pelle, rimuovendo impurità e sostanze tossiche. È evidente, però, che la perdita di liquidi va reintegrata al termine bevendo tisane e succhi di frutta.
La sauna, dunque, non "fa" dimagrire, ma certamente contribuisce a migliorare ricambio e metabolismo.
BERE DURANTE LA SAUNA
è fondamentale reintegrare i liquidi ed i sali minerali persi con il sudore. Meglio comunque evitare le bevande zuccherate, stimolanti e, soprattutto, alcoliche sia prima che durante e dopo la sauna. Tra le bibite indicate ci sono acqua non gasata, tisane di lampone, malva, ortica, tiglio, succhi di frutta o di verdura. Il momento più indicato per bere è, comunque, dopo la sauna.
FA DIVENTARE PIù BELLI?
Indirettamente sì: la pelle (per l'eliminazione delle cellule morte) diviene più luminosa ed elastica. La sauna favorisce inoltre il sonno, migliora la circolazione sanguigna e linfatica, mantiene giovani i tessuti. In pratica la sauna equivale ad una profonda pulizia di tutto il corpo e rende la pelle maggiormente resistente agli agenti atmosferici, dal freddo al caldo, dal vento allo smog.
A PROPOSITO DEI MASSAGGI
Il massaggio in Italia, a causa di carenze legislative, viene effettuato da chiunque senza la necessità di un titolo accademico o scolastico riconosciuto. Il rischio è quindi di imbattersi in personaggi privi della minima qualifica, che effettuano massaggi senza conoscerne le non poche controindicazioni. Deve essere quindi il medico a stabilire la necessità di effettuare un massaggio terapeutico e deve essere un tecnico con un curriculum scolastico e professionale adeguato a eseguirlo.
SAUNA E ATTIVITA' SPORTIVA
Gli effetti benefici della sauna intervengono anche su cuore, sulla circolazione, sulla pelle e sulla respirazione e migliorano la resistenza alle infezioni, quali sinusiti, raffreddori ed influenze.
Inoltre permette un recupero più rapido (velocizzando lo smaltimento delle tossine e dell'acido lattico), causa un effetto sedativo sul sistema nervoso e migliora la circolazione periferica.
Tutto l'organismo risente dunque positivamente di questi effetti che lo rendono più energico e attivo. In Germania, ad esempio, si cominciò a considerare la sauna durante le olimpiadi di Berlino del 1936, quando si constatarono i risultati degli atleti finlandesi che avevano chiesto di avere a disposizione dei bagni di calore.
Sony prova a bloccare le copie ma fa danni
Il problema questa volta è causato dalla protezione anticopia ARccOS, usata in congiunzione con la "storica" - e oramai inefficace - protezione CSS su titoli di primo piano di Sony ed altri, come l'ultimo "Pirati dei Caraibi", "Casino Royale", "L'amore non va in vacanza" e via di questo passo. ARccOS utilizza un certo numero di settori danneggiati, pensati per impedire il normale funzionamento dei software di copia ma che non dovrebbero - almeno in teoria - provocare problemi alla lettura dei dischi sui lettori software o stand-alone.
Teoria che pare si stia rivelando nella pratica un fastidioso fardello per gli utenti, per di più inefficace nella sua azione di contrasto alla copia, illegittima o meno che sia: basta usare uno dei tanti conosciuti software di ripping - AnyDVD, DVDFab Decrypter, o anche il defunto DVD Decrypter - per farsi beffe dei settori danneggiati ed estrarre su hard disk una copia virtualmente perfetta del DVD.
Nel mentre, chi ha avuto la malaugurata idea di acquistare i dischi originali si lamenta: Amazon raccoglie i commenti a caldo dei consumatori arrabbiati per il nuovo problema, e già nascono i primi blog di denuncia, come Sony Strikes Again: Mick B., l'autore del weblog, dice di aver contattato il supporto della multinazionale per ricevere spiegazioni sul malfunzionamento dei nuovi dischi acquistati sul suo lettore Sony DVP-CX995V e altri.
"Siamo a conoscenza del problema" è stata la risposta del personale Sony, indicando espressamente la nuova protezione come l'origine dell'incompatibilità. E dopo aver ribadito che la società non intende modificare o rimuovere tale protezione - "almeno non prima di nuove class action che consumino ancora un po' la faccia a Sony", azzardano su Engadget - il supporto consiglia di rivolgersi al produttore del lettore per ottenere un aggiornamento del firmware che risolva la questione. Ad oggi, Sony stessa pare non abbia disponibile un update adatto per i suoi dispositivi.
Continua, nel mentre, il gioco del gatto col topo nel sempre infuocato settore dei videodischi ad alta definizione HD DVD e Blu-ray: dopo la revoca della device key di WinDVD, viene ora annunciato che i nuovi dischi HD DVD venduti dopo il 23 aprile si rifiuteranno di girare con le vecchie versioni del player software. Gli esperti di crittografia, ad ogni modo, pensano che sia solo questione di tempo- molto poco, in effetti - prima che gli smanettoni riescano a copiare e immettere sul P2P anche i contenuti dei nuovi supporti.
Articolo di Alfonso Maruccia su Punto Informatico
13 aprile 2007
Perchè Linux non può (ancora) sostituire Windows?
La mia prima installazione di un sistema operativo basato su Linux risale a tanti anni fa e mi vedeva alle prese con un'edizione arcaica di Red Hat. Aveva un setup così "semplificato" che, per far funzionare il mio masterizzatore CD SCSI, ho dovuto inserire manualmente l'indirizzo esadecimale del controller.
User friendly? Non esattamente.
I miei primi anni con Linux sono proseguiti con me che installavo, configuravo alla perfezione il sistema e, quando tutto funzionava, compresi audio e grafica 3D formattavo e tornavo a lavorare su Windows. Fra una sessione e l'altra mi tagliavo la barba ovviamente.
Infatti la vera sfida non era tanto usare Linux, quanto configurare correttamente tutto l'hardware perché funzionasse a dovere. Una volta ascoltati un paio di MP3 e giocato qualche minuto a un gioco 3D la curiosità scemava.
Oggi le cose sono decisamente migliorate ma l'universo Linux ha ancora gli stessi problemi: si crogiola nella propria auto referenzialità, continua ad essere complicato da gestire e nel settore desktop offre una concorrenza minima a Windows.
L'articolo continua...
05 aprile 2007
Occhio agli adesivi dei PC per Vista
La signora Kelley, come riporta il Seattle Post-Intelligencer, ha denunciato la softwarehouse per pratiche illecite correlate al suo programma di certificazione per Vista, che ha permesso ai produttori di pc di utilizzare loghi adesivi con le scritte "Windows Vista Capable PC". Questa designazione, secondo la giovane consumatrice, indicherebbe una compatibilità ottimale con la sola versione Home Basic - priva delle funzionalità più avanzate come Aero, media center e controllo remoto, che hanno caratterizzato la campagna pubblicitaria Wow.
Kelley ha deciso quindi di chiedere la class action e un risarcimento di cinque milioni di dollari. "Tutta la roba wow che Microsoft sta vendendo e pubblicizzando è presente nelle versione Premium, non in quella Basic", ha dichiarato Michael Rosenberger, legale della denunciante. Inoltre, ha affermato, le funzioni che caratterizzando la Basic, Windows Defender e Internet Explorer 7, sono scaricabili gratuitamente e compatibili con Windows XP.
Eppure, secondo Linda Norman, consigliere generale dell'azienda di Redmond, lo sforzo per aiutare i produttori, i venditori e i consumatori a comprendere le richieste hardware per far girare le varie versioni di Vista è stato senza precedenti. "Ci sentiamo come un'azienda che si è spinta ben oltre rispetto al passato nel tentativo di educare le persone, in modo che potessero fare la scelta di acquisto più giusta", ha sottolineato Norman.
Secondo la denunciante l'uso dei loghi adesivi è ingannevole. "Microsoft si è impegnata nell'assicurare che si stava comprando una macchina compatibile con Vista, ma alla fine la verità è che ci si poteva installare solo un sistema operativo de-potenziato, che manca di tutte quelle qualità pubblicizzate come soluzioni Vista", sostiene il legale di Kelley.
"Il vero Vista, insomma, lì non poteva funzionare". Anche la possibilità di aggiornare Vista ad una versione più "potente" per meno di 100 dollari sarebbe ingannevole. "Di fatto per quella cifra si può aggiornare solo la versione Home Basic", si legge sulla denuncia.
Per la parte lesa, Windows Vista Home Basic non dovrebbe quindi essere considerata una vera versione di Vista, bensì una soluzione paritetica ad XP."
Abbiamo differenti versioni che offrono differenti funzioni, Windows Vista è un grande passo in avanti rispetto ad XP, crediamo, e dispone di caratteristiche avanzate e una maggiore facilità di utilizzo", ha concluso Norman.
Articolo di Punto Informatico
Povero Vista: cursori cattivi e patch taroccate
Nella raccolta, che può essere scaricata solo iscrivendosi al forum di TheHotfix.net, non è presente alcuna patch di sicurezza: un fatto che, secondo Allen, dimostra come "Vista sia già più sicuro di qualsiasi altro sistema operativo di Microsoft".
Microsoft disapprova queste patch non ufficiali e spiega che l'installazione di fix non pensati per la distribuzione di massa potrebbe creare problemi di varia natura, come instabilità e incompatibilità. "Installando una collezione di hotfix non necessari potrebbe causare più problemi di quanti ne risolva", ha avvisato il colosso.
Il problema dei cursori animati era questo: un aggressore poteva tentare di sfruttare la vulnerabilità creando una pagina web o un messaggio di email che, una volta aperti, causassero l'apertura di un file ".ani" malformato da parte di Windows Explorer. Più semplicemente, un'email potrebbe contenere il file ".ani" come allegato. A rendere un attacco di questo genere ancor più subdolo interviene il fatto che il file maligno può anche avere un'estensione diversa da ".ani": ad esempio, sono stati segnalati exploit che utilizzano l'estensione ".jpg", camuffando così un cursore animato malevolo in innocua foto. Una volta aperto, il file poteva causare un errore di buffer overflow nel codice di Windows che gestisce i file dei cursori animati (con estensione ".ani"). Più nel dettaglio, la libreria user32.dll di Windows non controlla in modo coerente la dimensione dell'header incluso in un file “.ani”.
Anticipando la data di pubblicazione dei bollettini di sicurezza di aprile, ieri Microsoft ha distribuito una patch che corregge la seria vulnerabilità di Windows relativa alla gestione dei cursori animati. Gli esperti raccomandano a utenti e aziende di applicare quanto prima l'aggiornamento.
BigM ha detto che la scelta di non attendere il consueto "martedì delle patch", che questo mese cade il giorno 10, è stata dettata dal crescente numero di attacchi che sfruttano la recente falla.
La patch può essere scaricata dai link forniti nel bollettino di sicurezza MS07-017 oppure attraverso Microsoft Update e la funzione Aggiornamenti automatici. Il fix si applica a Windows 2000, XP, 2003 e Vista. Il nuovo bollettino contiene le patch per altre sei vulnerabilità, tutte relative alla Graphics Device Interface (GDI) di Windows e tutte, tranne una (sfruttabile per attacchi di denial of service), utilizzabili esclusivamente da un utente locale per elevare i propri privilegi.
04 aprile 2007
Operatori mobili virtuali che spuntano come funghi
E proprio mentre Telecom apre la rete mobile di Tim alla Coop e la Vodafone annuncia la cooperazione con Carrefour, l’Agcom, l’Authority di settore, guidata da Corrado Calabrò, si appresta ad avviare un’analisi di mercato sui telefonini italiani. Anzi, in termini più esatti l’analisi non verrà aperta ma ‘riaperta’. Sì, perché l’Agcom riaprirà un dossier che si pensava già chiuso, almeno per il momento: l’analisi del Mercato 15, che nel linguaggio un po’ burocratico ma operativamente efficace delle Commissione Ue indica appunto il mercato della telefonia mobile.
Tutto nasce nel 2004 quando Andrea Filippetti, amministratore delegato di Tele2 Italia (allora, oggi guida tutto il Sud Europa del gruppo svedese), rompe gli indugi e, stufo di sentirsi dire di no alla sua richiesta di poter vendere traffico mobile, così come fa con quello sulla rete fissa, e denuncia all’Antitrust il cartello degli operatori mobili, Tim Vodafone e Wind.
Il primo marzo 2005, l'Autorità garante del mercato e della concorrenza ha confermato l'avvio di una istruttoria formale nei confronti di TIM, Vodafone e Wind che si ritiene potrebbero aver violato le normative comunitarie sulla concorrenza a danno di altre imprese e degli utenti, in particolare quelli business.
"L'avvio del procedimento - spiega l'Autorità - è stato originato dalle denunce di alcuni operatori del settore delle telecomunicazioni, dalle quali risulta che TIM, Vodafone e Wind avrebbero posto in essere abusi di posizione dominante nel mercato dell'accesso alle infrastrutture di rete mobile e nei mercati della terminazione su singole reti mobili, nonché intese nel mercato dell'accesso, nel mercato dei servizi finali di comunicazione mobile e nelle offerte commerciali all'utenza business".
La struttura tecnica dell’Antitrust indaga, raccoglie dati, analizza e, lo scorso settembre deposita le risultanze. Che danno in sostanza ragione a Filippetti: non c’è un cartello vero e proprio ma una ‘posizione dominante congiunta’. E’ un po’ meno grave, sortirà una multa più leggera ma tanto quello che interessa di più a Tele2 e agli altri è che il mercato venga finalmente aperto.
A quel punto si attende che il consiglio dell’Antitrust, ossia l’insieme dei commissari presieduti da Antonio Catricalà, emetta la sentenza. E invece la sentenza slitta. Slitta tecnicamente perché Vodafone ha preso l’impegno ad aprire il mercato siglando un accordo entro il 31 marzo successivo. Da notare che il termine vale solo per Vodafone, perché né Tim né gli altri hanno offerto all’Antitrust lo stesso impegno. Ma di fatto l’unico effetto della mossa di Vodafone realizza è di far slittare la sentenza. L’Antitrust, insomma coglie al balzo l’occasione di rinviare una decisione difficile, se è vero, come vuole una interpretazione malevola, che i commissari di Catricalà non sarebbero sulla stessa linea delle risultanze dell’istruttoria.
Ora se come sembra a metà aprile l’Agcom riaprirà l’analisi del Mercato 15, la questione si metterà sulla sua vera strada. L’Antitrust infatti può solo comminare multe, ma non può cambiare le regole: questo spetta solo all’Agcom.
Tutto il gran parlare di operatori virtuali accesosi all’improvviso la scorsa settimana era quindi dovuto alla scadenza del 31 marzo, sabato scorso, dell’istruttoria avviata 3 anni fa dall’Antitrust che dovrebbe produrre una sentenza non prima della fina di giugno prossimo.
Gli operatori Vodafone e Tim hanno pensato bene di stringere accordi con qualche operatore virtuale prima della scadenza e quindi UNOMobile di Carrefour per Vodafone e CoopVoce della Coop per Tim, per evitare una chiusura negativa dell’istruttoria aperta dall’Antitrust per abuso di posizione dominante.
Funziona così: gli operatori virtuali acquistano quote di traffico da uno degli operatori nazionali (Tim, Vodafone, Wind o Tre) e ne sfruttano infrastrutture. Gli operatori virtuali hanno però la piena libertà di formulare offerte e tariffe secondo le loro scelte.
Carrefour commercializzerà le offerte di telefonia sotto il brand UNOMobile sfruttando le infrastrutture Vodafone. Avrà il prefisso 377/3xxxxxx e metterà a disposizione dei clienti 3 tariffe, le quali offriranno servizi vocali e di messaggistica. Più in là il servizio sarà ampliato con servizi di MMS e Internet. Il call center sarà raggiungibile al numero 435001. Non sono previsti servizi in abbonamento, perciò l'operatore venderà solo SIM a carte prepagate. Queste ultime saranno disponibili in tagli da 5, 15, 30 e 50 euro e saranno in vendita in tutti i punti Carrefour, GS e DìPerDì.
Coop offrirà invece da subito tutti i servizi, sfruttando a pieno l'infrastruttura Tim. Il nuovo brand CoopVoce avrà prefisso 331/1xxxxxx e venderà SIM prepagate con un unico taglio da 25€. Interessante sottolineare che, a dispetto di Carrefour che al momento non intende offrire questo servizio, Coop venderà anche telefonini marchiati col suo brand. Inizialmente saranno gli stessi offerti da Tim, in seguito si pensa ad una partnership con il produttore pordedonese Onda. Dalla precisazione sul target dell'offerta ("i soci Coop e i loro familiari") si intuisce come la sottoscrizione dei servizi CoopVoce non sia accessibile dai semplici clienti (occasionali, o comunque non associati) dei supermercati e dei punti vendita.
Più complesso e d'impatto è il progetto di Poste Italiane.
Primo, perché sfrutterà una rete capillare di ben 14mila sportelli per distribuire le proprie sim.
Secondo, perché oltre a chiamate ed sms offrirà servizi a valore aggiunto che nessun altro operatore ha ora disponibili: la possibilità di operare con Banco Posta via cellulare, come se si fosse al computer e fare quindi raccomandate, cartoline virtuali basate sulle foto scattate dal cellulare, versamenti.
Forse, soprattutto all'inizio, non saranno molti a volere operare con il Banco Posta in mobilità, ma è comunque una svolta interessante per gli scenari di mobile banking che si aprono.
Le Poste però non hanno ancora deciso con chi accordarsi. Girava voce nei giorni scorsi che la prescelta fosse Vodafone ma non è stato confermato.
Staremo a vedere…
Nuovi gameplay video di Tomb Raider Anniversary
tombraiderchronicles
28 marzo 2007
Basta Nichel, Cadmio o Litio: pile allo zucchero
26 marzo 2007
Samsung presenta un monitor USB
Il display utilizza una tecnologia sviluppata dalla società inglese DisplayLink che, tramite una combinazione hardware e software, emula la presenza di una scheda grafica sul computer.
In base a quanto comunicato il display funziona più che bene in ambito business (32 bit di colore e una qualità video DVD), ma non è certamente adatto ad applicazioni di gaming che richiedono schede grafiche 3D ad alte performance. Piuttosto, l’UbiSync trova la sua naturale collocazione in ambienti dove si usano più monitor contemporaneamente. La risoluzione nativa è di 1600x1200 pixel, con 2 millisecondi di tempo di risposta. La disponibilità è prevista per questa estate.
Un trojan si diffonde usando Skype
Articolo di ilsoftware.it
22 marzo 2007
La PS3 non apre i giochi per la PS2
"Ho comprato la PS3. Il 21 marzo, 48 ore in anticipo sul lancio ufficiale europeo. Oggi, 22 marzo, la rivendo. Anche con il 20 per cento di sconto. Ve la porto a casa. Ve la installo. Ma non chiedetemi di farla funzionare. Perché non ne sono capace.Ci ho provato ieri sera, con mio figlio Francesco, 10 anni, impaziente al mio fianco. «Papà, giochiamo a Pro Evolution Soccer?» (uno dei più diffusi giochi di calcio, ndr). «Certo Franci...». Certo un cavolo. Noi, ovviamente, abbiamo l'ultima versione, la numero 6. Ma è una versione per PS2. E la PS3 che fa? Non la vuole. Rifiuta il disco. Esce un messaggio che dice: «Questo titolo non è al momento compatibile con il sistema PS3»."
Da questo articolo io non traggo una critica a Sony ma una critica ad un uomo che ha speso quasi 600 euro per niente.
20 marzo 2007
Falla grave in Mac OS X ... ma perchè?!?
Apple sembra essere nella prima fase di evoluzione dei malware, dove gli exploit vengono scritti e diffusi a scopo dimostrativo, per mettere in mostra l'abilità tecnica e portare alla notorietà i loro autori. Tuttavia questi attacchi si stanno evolvendo verso forme più professionali, al fine di trarne profitto. Attualmente però, i clienti Apple non costituiscono ancora un obiettivo sufficientemente remunerativo per attirare i malintenzionati. Ma con l'aumentare del successo dei prodotti Apple sul mercato, la situazione è destinata a cambiare.
Sebbene molti utenti Macintosh ritengono che i loro sistemi siano immuni da attacchi, prima o poi dovrannoricredersi. Inoltre, la recente scelta di Apple di passare ai microprocessori Intel potrebbe dare vita a una nuova era di malware per Macintosh. Le minacce a livello di chip non sono ancora disponibili, tuttavia, l'architettura comune non passerà inosservata nella comunità degli autori dei malware. "
Mac OS si sta diffondendo e stanno aumentando le persone che lo scelgono, visto che lo si può utilizzare, per le funzioni basilari di un computer, al pari di windows: per navigare in internet o ascoltare musica e gestire documenti e foto. Purtroppo la maggior parte dei software sono ancora utilizzabili e vengono ancora scritti solo per Win, quindi molti utenti preferiscono andare sul "sicuro" con windows. Sicuro tra virgolette perchè intendo il fatto di essere sicuri che ci si può installare quello che si vuole e che trovi sempre qualche amico che ti sa spiegare come funziona o reinstallarlo quando si addormenta dopo qualche mese.
Comunque, più si diffonde Mac OS e più cresce il numero di software malintenzonati e diventa importante trovare e tappare i buchi. Quindi cominciare a vedere notizie di falle in Firefox o Mac fa da un lato preoccupare perchè tanti utenti Mac sono convinti di essere in una fortezza invalicabile e perfetta, dall'altro lato fa ben sperare perchè più un sofware viene attaccato e più significa che è importante.Più il mercato Mac cresce e più crescerà il numero di software disponibili e di conseguenza gli utenti interessati ad usarlo.
Ho sempre criticato Microsoft per i buchi enormi che lasciava senza toppa e per il dare sempre la colpa agli utenti che navigano in siti non sicuri o non si aggiornano. Spero di non dover cominciare a fare lo stesso con Apple.Appena una ditta cresce di importanza non ha più bisogno di coccolare i propri clienti o di essere perfetta perchè sa che i clienti arrivano lo stesso.Noi sognatori informatici contro il colosso Microsoft ci ritroviamo ad aver sperato e fatto il tifo per Mac... speriamo di non essere delusi.
Soprattutto io sono contro il monopolio e spero nel progresso tecnologico non legato a quanti soldi ha la ditta che inventa qualcosa o quanto quell'invenzione frutta in soldi. Avere la Microsoft come regina incontrastata nel mercato dei sistemi operativi non aiuta a migliorare la tecnologia con cui vengono fatte le cose. La gente si trova obbligata a scegliere quindi non è più scegliere il meglio, è scegliere il meno peggio!
16 marzo 2007
Il tempo sta cambiando... ma per colpa di chi?
"Questo studio ci aiuta a confermare l'entità del problema. Serve un piano nazionale per l'adattamento al cambiamento climatico", ha detto il ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio alla presentazione della ricerca "Mappa della Primavera", promossa dal suo dicastero.
"Abbiamo osservato consistenti anticipi nella germogliazione e ritardi nella caduta delle foglie",
ha spiegato Franco Bruno, professore di biologia all'Università La Sapienza e autore della ricerca.
Secondo l'esperto, è dal 1850 che il clima sta andando verso un progressivo riscaldamento innescato da cambiamenti ciclici naturali. Negli ultimi anni, però, l'attività umana ha portato ad un'accelerazione preoccupante del fenomeno naturale di riscaldamento.
"Stiamo attraversando una fase di transizione naturale verso un periodo caldo-arido, ma il problema è la velocità a cui questo sta avvenendo", ha aggiunto il professore.
La ricerca è stata condotta in 23 parchi naturali italiani e ha evidenziato nelle specie di piante osservate un anticipo di circa 20 giorni delle fasi primaverili e un ritardo di quelle autunnali, oltre che una variazione geografica della distribuzione dei tipi di piante.
"Per la prima volta nella storia delle campagne romane si raccolgono già nei campi le fave che normalmente arrivavano solo ai primi di maggio", ha detto Stefano Masini, responsabile ambiente della Coldiretti, l'organizzazione dei coltivatori che ha sponsorizzato la ricerca.
Oltre che a fornire l'ennesima prova dell'esistenza di un riscaldamento del pianeta, monitorare le risposte della flora ai cambiamenti climatici può servire a capire meglio in che direzione sta andando la natura per adattarsi, riallocando le colture e cambiando alcune consuetudini.
"Abbiamo capito abbastanza che bisogna risparmiare sulle emissioni di CO2, ma pochissimo che il clima sta cambiando comunque e che vanno quindi cambiati i nostri comportamenti", ha avvertito il responsabile dell'Ambiente.
Secondo Pecoraro, infatti, se impegnandosi a ridurre le emissioni di gas serra si potrebbe ancora evitare una situazione "catastrofica" di surriscaldamento, il clima è destinato comunque ad essere di tipo caldo-arido nel futuro prossimo.
Per questo occorre partire dai piccoli dettagli per cambiare le cose.
"Anche il sistema burocratico italiano è tarato su inverni più lunghi", ha detto Pecoraro riferendosi alla normativa vigente, che non prevede la possibilità per le autorità cittadine di ordinare lo spegnimento dei riscaldamenti nelle città in caso di temperature eccezionali.
Questo significa, ad esempio, che lo stesso ministro dell'Ambiente non riesce a far spegnere il riscaldamento nel suo dicastero, nonostante il caldo registrato in questi giorni.
"Mi è stato detto che dando un ordine contrario alla legge, (se qualcuno si ammala) ci possono fare causa", ha ammesso Pecoraro.
Articolo di Reuters
Articolo inutile su corriere.it
Ecco l'articolo
Vi cito qualche pezzetto:
"Basta guardarsi intorno per capire quanto la nostra vita è cambiata grazie a computer e tecnologie. Anzi, meglio guardare i giovani che ormai da anni ci indicano la via sulla quale noi faticosamente arranchiamo per restare al passo con una evoluzione che si fa sempre più rapida e radicale."
Cominciamo bene!
"Come avveniva in Minority Report, il film di Spielberg (2002), ambientato nel 2054, dove Tom Cruise interagiva con un computer per violare fisicamente ambienti virtuali dove prelevava file direttamente con le mani. Un po’ come se potessimo entrare in una biblioteca virtuale, dall’altra parte del mondo, controllare cosa c’è negli scaffali e poi prenderci un libro per consultarlo prima di rimetterlo a posto, tutto senza spostarci dalla scrivania."
Mi sembra che ci stiamo montando la testa...
"I Technosexual - Basta osservarli: sparano sms alla velocità della luce, considerano la webcam un palcoscenico con cui esibirsi su YouTube, hanno sostituito la company (luogo fisico dove i loro padri trascinavano i pomeriggi) con le community di MySpace e SecondLife, hanno il blog al posto del diario e usano Skype per telefonare tra loro. Gli americani la chiamano post-generation"
Hahaha!
"Anche la profezia storica del giovane Gates, si era nel 1975, sembra superata: «Nel futuro vedo un computer su ogni scrivania e uno in ogni casa»."
Profezia?!? Questo giornalista si sente Dan Brown!
Buco in Internet Explorer 7.0
Articolo di: ilsoftware.it
14 marzo 2007
Tabaccai annunciano sciopero vendita ricariche
"La categoria - ha dichiarato il presidente della FIT Giovanni Risso - da anni garantisce una distribuzione capillare ed efficiente al servizio del consumatore ed è stata un fattore determinante per il successo della telefonia mobile nel nostro paese. È il momento di vedere riconosciuti i nostri diritti. Non è più pensabile incassare miliardi di euro per conto dei gestori ed essere remunerati con aggi da elemosina. Tengo a precisare, perché i consumatori conoscano il nostro effettivo margine sul servizio, che su una ricarica da 10 euro il tabaccaio percepiva in media 30 centesimi al lordo delle tasse, mentre in futuro, a seguito delle dette diminuzioni, non saranno più di 25. È giunto il momento di dire basta!"
La FIT si scusa con la clientela per il disagio "ma - ha concluso Risso - la categoria non può restare silente di fronte a questa inaccettabile contrazione dei propri margini commerciali, già oggi assolutamente inadeguati".I tabaccai intenzionati ad aderire allo sciopero potranno esporre questa locandina.
Articolo di: PI Telefonia
08 marzo 2007
Memorie phase-change RAM
La tecnologia PRAM, approfondita in questo articolo di Wikipedia, combina la velocità tipica delle memorie DRAM con la capacità delle memorie flash di conservare i dati anche in assenza di corrente.
Intel afferma che i suoi imminenti chip PRAM da 128 Mbit possono fornire velocità di scrittura e lettura fino a 1.000 volte maggiori a quelli delle Flash, una caratteristica che nei dispositivi mobili (PDA, smartphone ecc.) potrebbe ridurre significativamente il crescente divario di performance tra processori e memoria.
Le PRAM promettono di migliorare le memorie flash anche in fatto di affidabilità e durata nel tempo: il chipmaker di Santa Clara ha detto che i propri chip sono in grado di sopportare oltre 100 milioni di cicli di lettura/scrittura, un numero almeno 100 volte superiore a quello delle flash, e di garantire la conservazione dei dati per oltre 10 anni.
Intel ha sviluppato la propria implementazione della tecnologia PRAM insieme alla nostrana STMicroelectronics, da tempo impegnata nella ricerca di alternative più efficienti alle flash.
Sulle memorie PRAM stanno lavorando anche diversi altri colossi del settore, fra cui IBM, che lo scorso dicembre ha presentato un chip sperimentale basato su una nuova lega germanio-antimonio, e Samsung, che a settembre aveva invece svelato un prototipo da 512 Mbit.
Intel prevede di avviare la produzione in volumi dei suoi chip PRAM entro la fine dell'anno.
Punto Informatico - 08/03/2007
Basta scatto alla risposta!
Il presidente Agcom, in verità, ha addirittura fatto proprie anche le parole che Andrea D'Ambra aveva usato per presentare la petizione online varata per cancellare i costi di ricarica: "È un'anomalia tutta italiana" dice Corrado Calabrò, parlando dello scatto alla risposta, nelle dichiarazioni raccolte da un articolo pubblicato dal Corriere della Sera. Nel mirino di Agcom sarebbero entrati inoltre anche i costi di roaming internazionale, cosa che potrebbe fare la felicità degli utenti e di Viviane Reding, commissario UE per la società dell'informazione e i media, che da quasi un anno si batte per eliminare queste tariffe che lei stessa ha definito "spropositate".
Sull'abolizione dello scatto alla risposta intervengono i Consumatori con reazioni contrastanti, di compiacimento da una parte e di allarmismo dall'altra. Allineandosi a quanto Adiconsum ha già detto ieri, Antonio Longo, Presidente del Movimento Difesa del Cittadino, commenta: "Bene la proposta del Presidente dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, Calabrò, di inserire un provvedimento ad hoc nel decreto Bersani sulle liberalizzazioni: costituirebbe una risposta tempestiva al balzello dello scatto alla risposta e renderebbe più trasparente l'offerta dei gestori, oltre che più consapevoli le scelte e la percezione di spesa degli utenti".
Anche Telefono Blu Consumatori sta preparando, sul sito SOS consumatori, una campagna per l'abolizione dello scatto alla risposta, definita come l'anomalia "più perniciosa". E non poco onerosa, considerando attendibili i suoi calcoli: "Se calcoliamo 100 milioni di telefonate al giorno (cifra molto attendibile visto che ci sono oltre 40 milioni di utilizzatori) con una media ponderata ed un costo minimo di 15 cents di scatto alla risposta, arriviamo ad un costo per i consumatori di 5,5 miliardi all'anno, considerando ovviamente solo le compagnie che lo praticano".
Secondo Telefono Blu la lunghezza delle telefonate non basta a considerare ammortizzabile quanto addebitato per lo scatto alla risposta: "Inutile eseguire un conteggio per minutaggio dimostrando la diminuzione dei costi con il passare dei minuti, perché il problema è un altro. Bisogna spendere per quanto realmente si consuma". E l'associazione si dichiara pronta ad aprire una campagna di protesta a base di "petizione on line, sciopero delle telefonate, strategie di consumo, rifiuto di nuovi profili".
Lo stesso D'Ambra, in veste di presidente dell'associazione di difesa dei consumatori Generazione Attiva, spende parole favorevoli: "I cittadini devono pagare quello che consumano, lo scatto alla risposta va eliminato e la tariffazione deve essere al secondo e non al minuto come invece avviene oggi per la stragrande maggioranza dei piani tariffari, solo in questo modo si farà pagare l'effettivo consumo al consumatore".
"Stiamo studiando la cosa, dal punto di vista normativo c'è un approfondimento da fare" dichiara in un'intervista alla Camera il ministro dello Sviluppo economico Pierluigi Bersani, che aggiunge: "In via generale da adesso in poi ci sarà un governo molto attento ai suggerimenti dell'Autorità in materia di concorrenza".
"Bersani - commenta in una nota il presidente dell'ADOC Carlo Pileri - "ha ragione quando parla di un cittadino italiano di serie B. Negli altri paesi europei si paga per quanto si parla, senza altre componenti di costo che vanno a gonfiare la spesa degli utenti anche perché solo così è possibile comparare le tariffe".
ADOC si dice però anche "preoccupata per i possibili scenari derivanti dalla fine di certi privilegi a favore delle compagnie. Non ci stiamo - prosegue - a subire le ritorsioni delle compagnie sulle vecchie tariffe e sui nuovi profili tariffari proposti ai consumatori. Se reale vantaggio deve esserci per i cittadini, chiediamo che l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni vigili sull'andamento delle tariffe".
Fuori dal coro di generale compiacimento si chiama invece ADUC, che in merito alla proposta di Calabrò dichiara: "Ci sembra pericolosa oltre che inutile". Inutile perché "questo introito i gestori lo prenderanno da un'altra parte, proprio come sta accadendo per i costi delle ricariche. La pericolosità è perché, come già per le ricariche, si confermerebbe che le tariffe di un libero mercato vengono invece fissate dallo Stato". E questo, dichiara sempre ADUC, perché "cambiando l'ordine dei fattori il risultato non cambia, cioè pasticcio anti-mercato era quello delle ricariche e altrettanto sarà questo dello scatto. Nella corsa a mettersi la medaglietta per chi vuole apparire più amico dei consumatori, non ci si rende conto che si sta solo facendo più male, agli stessi consumatori e alle aziende, nonché allo Stato: un'economia in cui le tariffe sono fissate per legge non è un'economia sana e con prospettive".
Da parte mia invece, nel ruolo di media consumatrice, mi lamento anche delle linee telefoniche del tutto inefficenti e del tutto instabili. Quando ci si chiama col telefonino continua a cadere la linea o sentirsi male. E non abito sul cucuzzolo della montagna ma in provincia di Varese!
Punto Informatico