30 luglio 2012

Omeopatia: Ignazia Amara e Natrum Muriaticum

Ciao, parliamo un po' di omeopatia.
Ci sono dei rimedi che presi in diluizioni alte (1000, 10000 o anche 100000) possono modificare il comportamento delle persone e aiutarle davvero ad affrontare i problemi. Il brutto è che all'inizio si ha un peggioramento. Io ho fatto 6 mesi di Ignazia Amara 1000 e ora sono passata, da quasi un mese, a Natrum Muriaticum 10000 che è una mazzata incredibile. A volte inveisco contro il mio omeopata :D, però sono migliorata molto in questi sei mesi, sto sistemando dei miei problemi che avevo da anni e sono molto più consapevole di quello che faccio e di quello che io sono.

Quindi oggi ho cercato su internet di leggere qualcosa riguardo Ignazia e Natrum e ho trovato principalmente questo:

Il Tipo Ignatia amara è anch'esso tendenzialmente depresso, ma i cambiamenti d'umore in questo caso sono repentini tanto che il paziente passa facilmente dalla gioia più sfrenata alla tristezza più angosciante. Il tipo Ignatia vive spesso una rottura relazionale, una separazione, un lutto, ma il dolore psichico non lo esterna quasi mai. Vive le proprie emozioni in solitudine, accumulando rabbia che, progressivamente, potrebbe trasformarsi in scontrosità o in gelido mutismo aggressivo. Vecchi dolori psichici fanno parte anche del quadro tipologico di Natrum muriaticum, di cui si è già discusso. È bene sottolineare che J.T.Kent considera il medicinale Natrum muriaticum come il "cronico" di Ignatia.

Il tipo Natrum muriaticum è un individuo che cova il proprio dolore silenziosamente. A volte, però, potrebbe esplodere in collera. Adottando tale comportamento, le vecchie ferite" non potranno essere risanate, i vecchi dolori non potranno essere drenati, "sfogati", espulsi e i vecchi malumori rimarranno presenti per anni e anni nell'animo del tipo Natrum muriaticum che, in effetti, non riesce a comunicare.

Un'altro tipo umano che avrebbe bisogno di "drenare" e di comunicare è il Tipo Thuya occidentalis. Afferma Dujany: "Può stare in silenzio guardando davanti a sé, mangiandosi le unghie, triste e pensieroso su banalità. 
Inizierà a parlare quando il processo di guarigione si avvierà. È pieno di scrupoli, ansioso, meticoloso, soprattutto per piccole cose, e, nel lavoro intellettuale, è più portato ad analizzare che non a fare grandi sintesi. La disposizione al dubbio su tutto lo rende scrupoloso nelle piccole cose: torna a vedere se la luce è spenta, controlla il gas, le chiavi... dove sono le chiavi?" (20). Il precedente brano illustra il tipo Thuya, tendenzialmente nevrotico-ossessivo, preoccupato sulle banalità e sulle sciocchezze, ansioso e depresso, scrupoloso fino all'eccesso, essenzialmente insicuro, un po' come il tipo Arsenicum, un po' come il tipo Nux Vomica.

Dr. Giovanni De Giorgio

Trovato qui: http://it-alt.salute.medicina-alternativa.narkive.com/H7773gF4/monografie-il-tipo-ignatia-amara


Questo testo spiega bene Ignazia Amara:

IGNAZIA AMARA
DESCRIZIONE 
Il rimedio omeopatico Ignatia amara si ottiene dalla tintura dei semi del frutto della pianta Strychnos Ignatia o Fava di Sant’Ignazio, prima essiccati e poi polverizzati e dalle successive diluizioni/dinamizzazioni in soluzione idroalcolica. 
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione del sito “Approfondimenti”. 
Strychnos Ignatia è una pianta lianosa appartenente alla famiglia delle Loganiaceae, alta fino a 12-15 m, originaria delle Isole Filippine, coltivata per scopi commerciali in alcuni altri paesi del Sud-Est Asiatico, soprattutto India, Indonesia e Vietnam. La pianta è comunemente chiamata Fava di Sant’Ignazio in onore di S. Ignazio di Loyola (1491-1556, missionario basco), fondatore dell’Ordine religioso dei Gesuiti. 
E’ un arbusto legnoso rampicante o un piccolo albero sempreverde il cui tronco può superare i 10 cm di diametro; la corteccia è liscia di colore bruno-rossastro; i rami sono sottili, viticciosi; le foglie sono intere, opposte, ovali, ampie fino a 25 cm; i fiori sono piccoli di colore bianco-verdastro, raccolti in infiorescenze che appaiono da aprile a giugno; i frutti sono a bacca di colore giallo-arancio, ovoidali, larghi circa 10 cm, dal guscio duro, con polpa gelatinosa gialla e racchiudono molti semi (anche qualche decina) amari, brunastri, discoidali di forma irregolare, lunghi circa 2,5-3 cm, ricoperti da una sottile peluria setosa. Tali semi contengono alcuni alcaloidi ed in particolare due che hanno la maggiore concentrazione, la stricnina e la brucina, che sono molto tossici ed amari e costituiscono i due principi farmacologicamente più attivi. 
Ricordiamo che gli alcaloidi sono sostanze organiche azotate di origine vegetale dotate di grande effetto farmacologico a fronte dell’assunzione di piccole dosi di sostanza (ad es. caffeina, nicotina, morfina, papaverina, cocaina, stricnina, brucina, ecc.). In quanto sostanze altamente reattive con le attività biologiche, sono tra le più studiate ed utilizzate in farmacologia. Esplicano numerose azioni sull’organismo quali quella di ipereccitabilità del sistema neuromuscolare, di penetrare facilmente la barriera emato-encefalica, di esercitare effetti depressivi o stimolanti sul sistema nervoso centrale, di interagire con vari recettori neurotrasmettitori ed altro. Hanno sapore amaro e sono solubili in alcool, ma quasi del tutto insolubili in acqua. 
La stricnina, come detto, è un alcaloide molto tossico ed è una delle sostanze più amare conosciute. Si presenta come una polvere bianca, cristallina, inodore. Se si aggiunge acido nitrico o un nitrato si produce una soluzione dal colore giallo-arancio molto intenso. La stricnina si ottiene dalla farina dei semi delle piante appartenenti al genere Strychnos, in particolare della Strychnos Nux vomica (dai cui si ricava il rimedio omeopatico Nux vomicache ha notevoli somiglianze con Ignatia amara): ciò per tradizione e per la maggiore disponibilità di tale pianta, nonostante che altre, tra cui la stessa Strychnos Ignatia, ne contengano una quantità superiore. 
La stricnina agisce sul sistema nervoso centrale come potente eccitante e su quello periferico ove causa il blocco di particolari terminazioni nervose. Questo comporta che ogni stimolo diventa uno spasmo. La dose mortale media per l’uomo è di 1 mg/kg. La morte sopravviene per blocco respiratorio o per esaurimento fisico. 
La stricnina è stata usata come pesticida per topi ed altri animali indesiderati. Nella prima metà del secolo scorso è stata adoperata in medicina a piccole dosi come stimolante, come lassativo o come rimedio contro i disturbi dell’apparato digerente. Unitamente all’amfetamina era il dopante sportivo più usato intorno agli anni ’50-’60 dello sorso secolo. Attualmente in Italia il commercio di stricnina e dei suoi derivati è vietato. 
La brucina dal punto di vista farmacologico esplica un’azione analoga alla stricnina, anche se, pur rimanendo pericolosamente tossica, è meno attiva e meno amara della stricnina. A temperatura ambiente si presenta anch’essa come una polvere bianca inodore. L’aggiunta di acido nitrico o di nitrati produce soluzioni dal colore rosso molto intenso. 

CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO 
Ignatia amara è un policresto omeopatico con molte reazioni psico-somatiche riconducibili a cause quali dispiaceri, collera, paura, lutti, delusioni, insuccessi, ambizioni smisurate non realizzate, esami falliti, occasioni perdute, ecc. E’ un rimedio anti-stress per eccellenza e delle grandi contraddizioni, cioè è il rimedio dell’isterismo, della nevrosi, della instabilità emotiva, della depressione, della malinconia con tendenza al pianto. Spesso diventa il rimedio delle persone che presentano la “psicologia del fallimento”, cioè di soggetti in età media o matura che hanno aspirato ad una condizione sociale più elevata senza riuscire a raggiungerla, oppure di soggetti in età più avanzata che sono terribilmente delusi dalla vita, dagli insuccessi, dal comportamento dei figli, ecc. Più in generale il rimedio trova corrispondenza in quegli individui che presentano uno stato di sofferenza psichica dovuto alle profonde delusioni verso le loro importanti aspettative oppure alla consapevolezza di essere irrimediabilmente inadeguati alle circostanze. 
Il rimedio agisce quindi prevalentemente sul sistema nervoso con importanti riflessi su tutti gli organi ed apparati. I sintomi caratteristici sono simili a quelli prodotti dall’avvelenamento da stricnina e/o da brucina, che come visto sono gli alcaloidi maggiormente contenuti nei semi della Ignatia amara da cui ha origine il rimedio. Detti alcaloidi esercitano un’azione generale eccitante sul sistema nervoso tale da diventare, a dosi elevate, di tipo convulsivante arrivando a provocare contrazioni tetaniche. Di conseguenza i sintomi fondamentali del rimedio sono gli spasmi. Poiché la sfera dell’emotività è predominante, al rimedio corrispondono una serie di complessi nervosi in grado di provocare sul piano mentale un’alterazione degli atteggiamenti dell’individuo nei confronti della vita in società e sul piano fisico un disordine delle funzioni della vita vegetativa, dovuto allo sregolamento totale del sistema nervoso autonomo involontario. Pertanto il soggetto Ignatia sarà affetto mentalmente da sofferenza psichica, da nevrosi e fisicamente da disfunzioni ai sistemi cardio-circolatorio, respiratorio, digerente, urinario, ghiandolare. 
Come già accennato, l’altro importante rimedio della materia medica omeopatica che ha un’azione generale eccitante sul sistema nervoso ed i cui sintomi fondamentali sono essenzialmente spastici, è Nux vomica. Però le diverse concentrazioni di stricnina e di brucina e degli altri alcaloidi minoritari presenti, fanno sì che i due rimedi, pur avendo notevoli somiglianze, hanno patogenesi completamente differenti. In Ignatia amara, come abbiamo visto, prevale la sfera dell’emotività o meglio della instabilità emotiva, della malinconia con tendenza alle lacrime, per cui i suoi spasmi sono conseguenti ad emozioni, dispiaceri, pensieri, delusioni, ecc. In Nux vomica invece prevale la sfera dell’irritabilità per cui gli spasmi sono causati da un’irritazione, un affaticamento, una collera, ecc. 
Gli spasmi di Ignatia amara, come d’altronde quelli di Nux vomica, colpiscono numerosi organi ed apparati dando luogo alle sindromi più svariate. 
Tra i più frequenti troviamo gli spasmi digestivi, sia gastrici che intestinali, accompagnati da nausea e/o vomito ed a volte da emicrania e/o aerofagia. Il malato accusa dolori diffusi, difficoltà digestive, coliche addominali intermittenti, stipsi con stimoli inefficaci, evacuazioni dolorose, evacuazioni con sforzo anche di feci molli alternate a diarrea. Spesso avverte la sensazione di vuoto allo stomaco, accentuata a metà mattinata e nel pomeriggio, che lo costringe a mangiare del cibo, altrimenti collassa. 
Le epatopatie di Ignatia sono dovute essenzialmente agli spasmi delle vie biliari, più che a vere e proprie disfunzioni organiche, che causano una serie di disturbi epato-digestivi molto fastidiosi. 
Gli spasmi dell’apparato cardio-circolatorio provocano tachicardia e palpitazioni che impediscono al malato di dormire, inducendo ansia ed angoscia che aggravano la sua insonnia, nonché una ipertensione che varia con il suo stato di nervosismo, emorroidi pruriginose, rossore al viso, crampi ai polpacci aggravati dal movimento, raffreddamento delle estremità, ecc. 
Possono essere presenti spasmi alla gola (come in Lycopodium e Mercurius) che producono sintomi del tutto analoghi a quelli del “bolo isterico” (il cosiddetto “nodo alla gola”) dei malati nevrotici, con deglutizione difficoltosa e dolente che toglie l’appetito. Anche la tosse, se presente, è spasmodica. 
Le cefalee o le emicranie, che compaiono al minimo nervosismo, sono di tipo battente, pressante, con la sensazione di avere un chiodo che si conficca nella testa oppure come qualcosa che prema dentro la testa per uscire fuori. 
Un altro sintomo chiave di Ignatia sono le vertigini, spesso associate all’ipertensione, che provoca nel malato la sensazione di vacillare o di cadere in avanti. Anche l’insonnia è un sintomo chiave da interpretare per la corretta individuazione del rimedio, talché può essere non presente subito ma instaurarsi quando la nevrosi diventa più profonda. 
Ma il grande sintomo chiave caratteristico di Ignatia è la paradossalità, la contraddizione degli effetti. 
Ad esempio è tipica la rapida alternanza di umori, spinta al punto tale da produrre riso incontrollato alternato a pianto, come pure la faringite con dolore migliorato dalla deglutizione, la febbre con sete che si avverte solo durante gli attacchi di freddo, i conati di vomito a stomaco vuoto che migliorano mangiando, la dispepsia per gli alimenti di facile digestione, i dolori che cambiano posizione o che compaiono e compaiono improvvisamente, l’emicrania che è alleviata coricandosi sul lato dolente e così via. 
Constateremo una certa subitaneità dell’apparizione dei sintomi, tanto nelle crisi gastriche, epatiche o cardiache, quanto in altri disturbi somatici, ma anche una certa incoordinazione motoria che causa ad es. la contrazione dei muscoli facciali quando si parla, l’incertezza dei movimenti, il tremore, come pure una spiccata ipersensibilità generale che produce reazioni esagerate ad ogni stimolo esterno (luce, rumore, odori, dolori) ed infine una grande sensazione di stanchezza (come in Kali carbonicum e Sulphur). 
Il soggetto Ignatia si presenta spesso con capelli e cute scura, è un tipo che si agita, gesticola, è affrettato nel parlare, è ansioso, irrisoluto, capriccioso, esibizionista, ha un atteggiamento teatrale, ama la solitudine e generalmente è una donna (ma non esclusivamente). Il suo temperamento è nervoso – linfatico, visto che subito dopo la crisi isterica ritorna calmo e beato (proprio come il linfatico), stupendosi di quanto è successo. 
La sintomatologia di Ignatia corrisponde inevitabilmente alla sua nevrosi ed alla sua ipersensibilità. I sintomi peggiorano con il freddo, di mattina, dopo il pasto, dopo un’emozione, con il movimento prolungato, prima e durante le mestruazioni, con l’uso di caffè, alcool, tabacco (difatti prova avversione per l’alcool, il tabacco o i profumi), con il rumore, la luce viva, il minimo contatto. I sintomi migliorano con il caldo moderato (il caldo intenso crea disagio), durante il pasto, con il cambiamento di posizione, premendo sul lato dolente, dopo le mestruazioni. La lateralità è destra. 
Vi sono due chiavi di lettura che contraddistinguono e sintetizzano efficacemente le caratteristiche del rimedio:Ignatia amara è la donna isterica e la benzodiazepina (cioè il farmaco tradizionalmente usato nella terapia dell’ansia e dell’insonnia) omeopatica. I principali sinergici (complementari) di Ignatia sono Aurum metallicum, Natrum muriaticum, Phosphoricum acidum 
I principali antidoti (ma che aiutano la sua azione) sono Gelsemium e Phosphoricum acidum nella depressione,Belladonna, Hyosciamus niger negli spasmi, Aceticum acidum, Arnica montana, Camphora, Chamomilla, Cocculus, Coffea, Nux vomica, Pulsatilla nella generalità dei sintomi nervosi. I principali incompatibili sono Coffea e Tabacum. 

USO DEL RIMEDIO 
Il rimedio omeopatico Ignatia amara si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio stesso. 
1) SISTEMA NERVOSO. Ipersensibilità con umore mutevole, cangiante, paradossale. Depressione dopo un dispiacere. Emotività, isterismo, nevrosi, ansia, paure, indecisione, desiderio di solitudine, malinconia. Facile tendenza al pianto. Frequente bisogno di sospirare con sensazione di mancanza d’aria. Sonno irrequieto o insonnia. 
2) TESTA. Cefalea o emicrania con congestione della testa che migliora piegandola in basso e peggiora ad ogni eccitazione, accompagnata da dolore battente, pressante, con sensazione di chiodo che si conficca in testa oppure che qualcosa prema dentro per uscire fuori. Vertigini, spesso associate a ipertensione arteriosa. Spasmi muscolari del viso o intorno alla bocca. Odontalgia dopo i pasti. Dolore alle parotidi. Gonfiore agli occhi ed alle palpebre superiori. 
3) APP. DIGERENTE. Dispepsia (specie per gli alimenti di facile digestione), aerofagia, singhiozzo, nausea, vomito frequente o continuo. Vuoto e debolezza all’epigastrio. Attacchi periodici di crampi allo stomaco. Coliche addominali. Spasmi delle vie biliari. Stipsi spastica con stimoli inefficaci. Evacuazione dolorosa. Possibile diarrea. Emorroidi pruriginose che migliorano camminando. Tutti i sintomi si aggravano alla minima contrarietà, alla minima emozione. 
4) APP. CARDIOVASCOLARE. Tachicardia e palpitazioni che impediscono di dormire. Dolori cardiaci. Sensazione di punzecchiamenti, di punture al cuore. Senso di soffocamento. Ipertensione arteriosa variabile con lo stato di nervosismo. 
5) APP. LOCOMOTORE. Grande sensazione di stanchezza fisica (oltre che mentale). Dolori alle ossa ed alle articolazioni. Dolore intercostale migrante. Pesantezza delle gambe e dei piedi. Irrigidimento delle ginocchia. Crampi ai polpacci aggravati dal movimento. Freddo ai piedi ed alle gambe fin sopra il ginocchio. Incoordinazione motoria, incertezza dei movimenti, leggero tremore, parola esitante. Sciatica con debolezza del dorso e degli arti inferiori. . 
6) APP. RESPIRATORIO. Faringite con deglutizione dolente e sensazione di avere una spina in gola. Bolo isterico (sensazione di ostruzione laringo-faringea, come se una massa in gola rendesse difficile la deglutizione e la respirazione, legata allo stato di nevrosi). Tosse spasmodica che diventa più forte con la ripetizione (più si tossisce, più si ha voglia di tossire). Costrizione al torace, specialmente di notte. 
7) APP. URINARIO. Stimolo urgente ed irresistibile di urinare, specie dopo aver preso caffè. A volte sensazione di bruciore nell’uretra durante la minzione. Pollachiuria. 
8) APP. GENITALE FEMMINILE. Mestruazioni anticipate e abbondanti, precedute da emicrania (chiodo fisso in testa). Mestruo nero, di odore putrido, misto a grumi. Dismenorrea. Metrorragia. Spasmi uterini con dolori lancinanti che si mitigano alla pressione e coricandosi sul dorso. Leucorrea purulenta preceduta da contrazione pressoria nell’utero. Dolori nei rapporti sessuali. 
9) APP. GENITALE MASCHILE. Prurito intenso ai genitali. Dolore ai testicoli, prevalentemente a quello destro, specie di sera dopo essersi coricati. Diminuzione del desiderio sessuale. Erezioni incontrollate con dolori al pube. 
10) CUTE. Prurito su tutto il corpo senza motivo organico, che si attenua grattandosi. Escoriazioni varie. Orticaria con prurito violento (specie durante la febbre). Geloni. 

Trovato qui: http://rimediomeopatici.com/rimedi-omeopatici/ignatia-amara/


Questo testo invece spiega bene Natrum Muriaticum, sotto l'aspetto psicologico, l'ho tradotto io (non è stato facile):

Sintomi Mentali: Natrum Mur è indicato in caso di cause psichiche di disagio; dolore, paura, rabbia, etc..
In pazienti depressi, (in particolare con disturbi cronici), vi è infatti una lunga sequenza di sintomi; sia la mente che il corpo risultano isterici/instabili; pianto alternato a risate, spesso incontrollate e a volte non adeguate al contesto, seguite da pianto, tristezza e malinconia. 
Non importa quanto le circostanze siano serene/felici, il soggetto non sarà capace di essere comunque in uno stato gioioso/sereno/felice. 
Il soggetto percepisce il dolore in modo amplificato, si dispera facilmente, piange per un nonnulla. Ha voglia di stare a piangere da solo.
Avvenimenti spiacevoli/tristi tornano alla mente provocando sofferenza, malinconia e pianto che puo trasformarsi in rabbia. 
Altri fattori caratterizzanti sono: l’instabilità emozionale (cerca emozioni e quando le ottiene “impazzisce”/le rifiuta), mal di testa provocati spesso dalla malinconia/malessere emozionale, rabbia. Il soggetto risulta smemorato e incapace di tenere a mente le spese (i conti), non è in grado di meditare con attenzione, dimentica quello che stava per dire, perde il filo di ciò che sta ascoltando o leggendo.
Il dottor Kent dice che "l'affetto non corrisposto porta ad arrabbiarsi. Il soggetto non è in grado di controllare i suoi affetti e si innamora di uomini sposati. Sa che è sciocco ma si innamora di un “cocchiere” (uno qualunque) pur sapendo che non è saggio, ma non può farne a meno. In questi casi, Natrum Mur trasformerà la sua mente, riportandola all'ordine e guardando il passato si chiederà il perché è stato così stupido. Questo rimedio appartiene alle ragazze isteriche.”

Lo stato mentale dove Ignatia migliora temporaneamente i sintomi, ma non li guarisce, esso è cronico: deve essere dato il Natrum Mur. È bene dare Nat. Mur subito se c'è un sottostante stato costituzionale troppo profondo per Ignatia.

Il soggetto Natrum Mur è molto disturbato da eccitamento, è estremamente emotivo. L'intero sistema nervoso è in un stato di agitazione ed irritazione < l'odorato, la chiusura di una porta, il tintinnio di una campana, lo sparo di una pistola, la musica.

I sintomi si manifestano in una stanza calda, peggio in casa, il soggetto sente la necessità di aria fresca (luoghi aperti). 
I sintomi all'aria aperta: Il soggetto prende facilmente freddo (si ammala sudando) dopo aver sudato, ma solitamente sta peggio quando si trova in un ambiente con aria riscaldata.

Tutti i Sodiums sono, senza eccezione, ipersensibili o sensibili al rumore, brusio, musica, i tuoni e le persone. Sono sempre un po nervosi e irrequieti. Si lamentano continuamente che ogni volta che tentano di rilassarsi, o stanno per addormentarsi, hanno improvvisi scatti muscolari.

Entrambi Nat. carb e NATR.mur hanno la tensione nervosa generale di Natrum, ma uno è un paziente freddo, l'altro a sangue caldo.

Trovato qui: http://www.planethomeopathy.com/Natrum%20Muriaticum.htm


E poi c'è questo testo carino: http://www.cure-naturali.it/depressione/1587