14 giugno 2011

Adozione cane e gatto

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Decidere di adottare un cane o un gatto è una decisione molto importante poiché cambierà la vostra vita. Adottare un amico a quattro zampe significa assumersene piena responsabilità per tutta la sua vita. Significa organizzare le vacanze tenendo in considerazione anche il vostro nuovo amico, significa assumersene gli oneri economici, educarlo alla convivenza in famiglia e fuori. È in un certo senso come decidere di avere un figlio, poiché lui graverà (e conterà) tutta la vita su di voi.
L'adozione di un cane o gatto del canile comporta l'assunzione di un impegno non solo in termini morali ma anche in termini di legge. Al momento dell'adozione, viene fatto firmare all'adottante un modulo, nel quale si impegna a custodire l'animale con le dovute cure, a non cederlo a terze persone e a non abbandonarlo mai

IL CANE

Evolutivamente, si è ritenuto (a partire dagli studi di Konrad Lorenz) che il cane potesse discendere dal lupo o dallo sciacallo, o da entrambi, che avrebbero dato origine a razze primitive diverse, dalle quali sarebbero derivate le molteplici forme attuali.

I più recenti studi basati sulla genetica, supportati dagli approfondimenti paleontologici, hanno portato a ritenere valido il riconoscimento del lupo grigio (Canis lupus lupus) come progenitore del cane domestico. Ancora incerte sono le ipotesi sul processo di domesticazione. Una delle ipotesi più accreditate è quella dei coniugi Ray e Lorna Coppinger, biologi, che propongono la teoria di un "domesticamento naturale" del lupo, una selezione naturale di soggetti meno abili nella caccia, ma al contempo meno timorosi nei confronti dell'uomo, che avrebbero cominciato a seguire i primi gruppi di cacciatori nomadi dando il via ad una sorprendente coabitazione tra due specie di predatori, con reciproci vantaggi.

Alcuni di questi "cani selvatici" sarebbero stati avvicinati ed adottati nella comunità umana (village dogs, i "cani pariah" che si trovano ancora oggi in alcune società, cani "di tutto il villaggio", tollerati per il loro ruolo di spazzini e di predatori di piccoli animali nocivi), dando il via ad un perfetto esempio di coevoluzione. Quasi certamente, come dimostrato anche dagli studi di Dimitri Belayev, la naturale selezione basata sulle attitudini caratteriali al domesticamento ha provocato la comparsa di mutamenti fisici (dalla riduzione del volume cranico, all'accorciamento dei denti, ma anche la comparsa di caratteri quali le chiazze bianche sul mantello e le code arrotolate).

Nei siti archeologici più antichi, numerosi sono i ritrovamenti di resti di cani (che pure testimoniano le prime differenze dall'antenato selvatico), anche se recanti per lo più evidenti segni di macellazione. La prima testimonianza di un legame nuovo, più profondo, tra uomo e cane, lo troviamo nella cultura natufiana, risalente a 12000 anni fa, in una tomba che conserva di resti di un uomo anziano che appoggia la testa ed una mano al corpo di un cucciolo.

Di solito, la maggior parte delle persone che si recano in canile a prendere un cane sono accompagnate da una serie di richieste orientate soprattutto su cuccioli e cani di taglia piccola. Ma nella scelta di un cane, le cose più importanti da valutare non sono tanto la taglia e l'età, quanto il carattere. Per esempio, non è detto che un cane di taglia piccola sia il più indicato per vivere in appartamento: ci sono cani molto piccoli che sono però anche molto vivaci e che, per vivere serenamente, hanno bisogno di un giardino. D'altro canto ci sono invece dei cani di taglia grande molto calmi e tranquilli adatti quindi a vivere in città e in appartamenti anche piccoli.


adozioni amici a 4 zampeL'educazione del cane è utile e necessaria per una buona e piacevole convivenza con il proprio gruppo famigliare e per il suo legittimo inserimento nella società degli umani. I cani non sono in grado di discriminare ciò che è giusto o sbagliato, il loro comportamento è molto legato all'istinto ed alla conservazione della specie, le regole della società degli uomini non rientrano nella loro sfera di comprensione. Osservandolo nella sua piena indipendenza, si può notare che, gli atteggiamenti auspicabili per un buon inserimento, sono già innati in lui; infatti sa sedersi, sa sdraiarsi, sa non mordere, sa stare zitto, sa stare fermo, sa aspettare ed altro ancora, il proposito dell'educatore, è di metterlo in condizioni di imparare quando e dove dovrebbero essere attuati.


IL GATTO

Non prendete un gatto senza aver considerato la spesa per le cure veterinarie e gli altri costi. Le normali cure veterinarie includono vaccinazioni, test per i vermi e esami per le malattie tipiche. Questo viene a costare 100.000-300.000 lire all'anno. Queste cifre sono solo indicative e dipendono dal vostro veterinario e dalla salute del vostro gatto. Prendersi cura preventivamente e costantemente del proprio gatto risulta meno costoso a lungo andare.

Se non potete permettervi le cure veterinarie per un gatto non dovete prenderne uno. Non pensate di poter prendere un gatto e non vedere mai il veterinario. Vaccinazioni e visite annuali sono un dovere per mantenere il vostro gatto in salute; certe vaccinazioni sono richieste dalla legge in diversi stati (in USA, ndt).

Considerate il fatto di adottare un gatto adulto. Un gatto adulto ha già una sua personalità sviluppata completamente, in questo modo voi saprete a che cosa state andando incontro. I gatti adulti generalmente si adattano bene alle nuove case e si affezionano ai nuovi padroni come i gattini. Inoltre i gatti adulti hanno molte meno probabilità di essere adottati, molte persone vogliono adottare piccoli graziosi gattini.

I gattini sono terribilmente graziosi ma possono avere molti svantaggi. Essi richiedono molte cure e sorveglianza, non utilizzano subito la lettiera e attraversano una fase "selvaggia" attorno ai 6 mesi durante la quale dimostrano un'incontrollabile energia. I gattini hanno bisogno di molti viaggi dal veterinario per vaccinazioni, controlli e, infine, per essere sterilizzati. Cosa molto importante, è difficile prevedere come diventerà un gattino quando crescerà, sia come aspetto che come carattere.

Se decidete di prendere un gattino cercate di non prenderne uno troppo piccolo. I gattini non dovrebbero essere separati dalla loro madre e dagli altri compagni di cucciolata prima di 8 o 10 settimane. Molti allevatori non vendono i gattini prima delle 14 o 16 settimane, quando il loro sistema immunitario è completamente sviluppato.

Il gatto utilizza per comunicare anche una larga gamma di posizioni corporali. La posizione generale del corpo, le sue mimiche facciali o il movimento della sua coda, degli occhi e delle orecchie indicano il suo stato emozionale. Quando è spaventato o aggressivo tira indietro le orecchie e tende i baffi. La coda sollevata è in segno di saluto. Quando è spaventato e vuole incutere paura all'avversario fa una gobba e rizza il pelo per apparire più grosso.

La coda ritta, con la sola punta piegata da un lato, è indice di benessere e di piacere. La coda agitata ritmicamente, talvolta sbattuta con una certa forza da un lato all'altro mostra invece nervosismo che può trasformarsi in aggressività. Altre volte la madre utilizza la sua coda per stimolare l'istinto di caccia della sua prole.

Oggi si contano una cinquantina di razze differenti riconosciute con delle certificazioni. Essenzialmente territoriale e crepuscolare, il gatto è un predatore di piccoli animali, specialmente roditori. Il gatto per comunicare utilizza vari vocalizzi (più di 16), le fusa, le posizioni del corpo e produce dei feromoni. Il gatto può essere addestrato ad obbedire a semplici comandi e può imparare da solo a manipolare semplici meccanismi come le maniglie delle porte. La denominazione gatto deriva dal latino catus o cattus[1], di origine incerta, la cui radice presenta analogie con il nubiano kadis ed il berbero kadiska[2]. Altre fonti ne fanno risalire l'origine alle lingue celto-germaniche

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