05 gennaio 2007

Critiche ad Apocalypto

Domani uscirà nelle sale italiane il film Apocalypto di Mel Gibson, l'Italia è l'unico paese in cui Apocalypto non viene vietato e la commissione italiana per la censura si è divisa: i rappresentanti dei genitori gridano allo scandalo e vorrebbero vietare il film agli under 15; dicono inoltre che questa situazione «va avanti da tempo. Queste commissioni tutelano più che i minori soprattutto gli interessi delle produzioni. Ogni settimana per i rappresentanti dei genitori, che matematicamente finiscono in minoranza, è una vera battaglia». La legge italiana che gestisce questa cosa è vecchia di 45 anni e tutela solo contro il nudo nelle sale.

Nel film la caduta della civiltà Maya è scandita da teste mozzate (in campo lungo, osserva il distributore che gongola per la pubblicità gratuita), pugnali infilati nella pancia (senza squartamenti, osservano i fans di Mel), e poi sgozzamenti, stupri, torture, massacri di donne e bambini inermi, cuori pulsanti strappati dal petto. L'ultima provocazione di Gibson colpisce il pubblico con l'arma della violenza esplicita. I politici prendono posizione, e Mel ha fatto il miracolo: i due schieramenti la pensano allo stesso modo. «Al contrario di USA, Germania, Olanda, Irlanda e Canada, l'Italia non pone restrizioni a un film così cruento, qualcosa non va nei meccanismi di controllo», dice il deputato della Margherita Riccardo Villari. «È un errore non porre limiti a scene che possono turbare i bambini», dice Antonio Tajani, presidente dei deputati europei di Forza Italia.

E intanto noi guardiamo con indifferenza l'esecuzione di saddam e nessuno la vieta ai minori...

Vi dirò se esagerato dopo che l'avrò visto.
Ciao

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