Skype ha varato la prima grande rivoluzione dei prezzi SkypeOut, cioè di quelli per chiamare numeri di telefono normali.
Mossa annunciata da settimane e adesso diventata realtà.
A prima vista, una delusione: Skype ha aggiunto uno scatto alla risposta su tutte le chiamate SkypeOut, pari a 4,5 cent Iva inclusa, senza cambiare la tariffa Global Rate, quella con cui si chiamano le principali destinazioni del mondo.
Resta 1,7 cent al minuto (con l'Iva lussemburghese del 15 per cento, è 1,95 cent).
La mossa è stata presentata dal marketing di Skype con un gioco di specchi: l'hanno definita un calo dei prezzi, perché adesso nella Global Rate sono entrate alcune destinazioni minori, che prima costavano di più- Guam, Israele (inclusa Gerusalemme), Lussemburgo, Malaysia (inclusa Kuala Lumpur), Porto Rico, Repubblica Ceca (inclusa Praga), Alaska e Hawaii negli Stati Uniti, Ungheria (inclusa Budapest).
In realtà, poiché il grosso delle chiamate è verso le destinazioni che già prima erano nella Global Rate, questa mossa di Skype sembra essere meglio definibile come un rincaro delle tariffe.
Il che, già di per sé, è notevole: è forse la prima volta nella storia che un servizio di telefonia voce importante aumenta i prezzi, invece di diminuirli.
In contro tendenza, quindi, rispetto al calo delle tariffe che sta investendo gli operatori telefonici tradizionali e VoIP negli ultimi anni.
Né Skype ha colto l'occasione per abbassare le tariffe verso i cellulari italiani, come da mesi promette di fare: già erano non competitive (28,8 cent al minuto); adesso si aggiunge anche lo scatto alla risposta di 4,5 cent.
È questa, in realtà, solo la prima fase della svolta di Skype; ce ne sarà una seconda (quando, non è stato detto), con l'arrivo di SkypePro.
Una tariffa flat che includerà illimitate chiamate verso Australia, Austria, Belgio, Brasile, Canada, Corea del Sud Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Hong Kong, Irlanda, Italia, Giappone, Gran Bretagna Lussemburgo, Olanda, Norvegia, Polonia, Portogallo, Slovenia, Spagna, Stati Uniti, Svezia, Svizzera e Taiwan.
Per le destinazioni europee, la flat vale solo per le chiamate a numeri di rete fissa. SkypePro forse toglierà un po' di amaro in bocca causato dall'arrivo dello scatto alla risposta, una novità spiacevole anche perché anacronistica- dal punto di vista tecnologico- in tempi di VoIP e che ricorda agli utenti il peggio della telefonia Pstn.
Lo scatto alla risposta non ha più infatti un corrispondente a livello di costi industriali; non da quando anche gli operatori Pstn come Telecom Italia hanno migrato su IP le proprie reti.
Bisognerà vedere però se la flat internazionale SkypePro avrà un prezzo adeguato alla concorrenza: dovrà essere inferiore ai 15 euro al mese, per reggere il confronto con analoghe flat già disponibili, anche in Italia.
Già i concorrenti non perdono occasione per rinfacciare a Skype l'aumento dei prezzi e cercare così di strappargli qualche quota di mercato.
È indubbio che non ci voglia molto a trovare operatori più economici di Skype verso numeri di telefono normali, una riflessione va fatta, però: È vero che ci sono servizi più economici di Skype, ma a consumo, verso rete fissa, la differenza è di qualche centesimo di euro, anche se si somma lo scatto alla risposta.
Verso l'Australia, un'ora di telefonata con Skype costa solo 9 cent in più rispetto a quella con il concorrente più economico.
Differenza trascurabile, se si calcola che Skype ha un punto di forza senza pari: 130 milioni di utenti registrati verso i quali la chiamata è gratis.
L'utente può quindi essere invogliato a chiamare con Skype anche i numeri normali, per una ragione di comodità: usare la stessa applicazione con cui è solito telefonare gratis verso altri account Skype.
E, in effetti, è proprio nella grande comunità di utenti Skype che si può individuare la ragione di questo aumento di tariffe.
Crescendo gli utenti Skype, aumenta proporzionalmente il numero di chiamate gratis che la rete deve gestire.
La percentuale di chiamate SkypeOut, per una ragione statistica, tende a diminuire rispetto al totale, man mano che aumenta il numero di utenti. Perché la gente è più portata a telefonare gratis, che a pagamento.
Per rientrare nei costi e continuare a investire nello sviluppo del software, quindi, Skype è costretta rimodulare i prezzi di SkypeOut, che resta la sua quasi esclusiva fonte di entrate.
Fonte: http://telefonino.leonardo.it
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